«Niente calcio ai razzisti» di Roberto Beccantini
«Niente calcio ai razzisti» Violante sugli striscioni all'Olimpico: va sospesa la partita «Niente calcio ai razzisti» IL razzismo e la sua tetra simbologia da stadio: è ora di finirla. Gli abominevoli striscioni esposti all'Olimpico, nel corso del derby capitolino di domenica sera, hanno riacceso il dibattito e rianimato la lotta. E' sceso in campo anche il presidente della Camera, Luciano Violante: la prossima volta, si sospenda la partita. L'idea non è nuova: per renderla efficace, basterebbe applicarla con lo scrupolo e la passione con cui le società si accapigliano per i diritti tv: gli unici che conoscono. In Spagna, ci è riuscito l'olandese Guus Hiddink: allenava il Valencia, vide un drappo nazista, ne intimò la rimozione, la ottenne. Possibile che l'Italia debba arrivare sempre ultima? Volere è potere. Per ora siamo fermi al «Casarin pagliaccio» che, sfoggiato a Marassi dai tifosi doriani, turbò l'arbitro Collina al punto di spingerlo a ordinarne il ritiro immediato, pena l'interruzione della gara (che era Sampdoria-Torino dell'I 1 febbraio 1996). Non è con il deferimento di Roma e Lazio che si combatte il Mostro. E neppure con le condanne di facciata. La proposta di Violante non va lasciata cadere. Spiace, ma non sorprende, che il presidente federale Nizzola abbia sollevato cavilli di ordine regolamentare. Dal doping al razzismo: siamo il Paese ài mondo che ne parla di più, con il record assoluto di tavole rotonde. Ma quando si tratta di tradurre la teoria in pratica, e le proposte in leggi, non uno che faccia un passo avanti. Al massimo, ci si dissocia, si stigmatizza, ci si appella alla coscienza (degli altri, naturalmente). Siamo fatti così. E' sempre colpa di una minoranza, mai della maggioranza che la nutre con i suoi vergognosi silenzi, con le sue ripugnanti amnesie. Sospendere le partite è un segno di fermezza. Dietro gli striscioni razzisti, c'è il vuoto della ragione e del cuore. I giovani ci guardano. Attendono un cenno. Se non ora, quando? Roberto Beccantini
Persone citate: Casarin, Collina, Guus Hiddink, Luciano Violante, Nizzola, Valencia
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