Il risparmio giovane cresce con il fondo

Il risparmio giovane cresce con il fondo F TUTTOSOLD! =1 Il risparmio giovane cresce con il fondo FA piacere ricevere una richiesta di consulenza da una giovanissima risparmiatrice, capita molto raramente. E' un'assenza che può apparire normale, in quanto i ragazzi raramente sono produttori di reddito, ma normale non sempre significa saggio. Infatti esiste, in parte perchè si va diffondendo la pratica del «regalo finanziario» da parte di nonni e zie, e in parte perchè, pur in un contesto di disoccupazione giovanile diffusa, non mancano comunque venti-venticinquenni impiegati in lavori seri o saltuari, il problema di un'ottimale gestione del denaro depositato sul conto corrente. E fa bene Paola a porselo. Intanto, ha l'occasione di conoscere il mondo delle banche con il quale sarà destinata a confrontarsi per il resto della vita. E, con la pratica dell'esperienza, di dotarsi di sensibili antenne sulle possibili insidie. Per esempio, ha già avvertito puzza di bruciato perchè i suoi soldi «sono stati più volte investiti e disinvestiti a seconda dei consigli tutt'altro che disinteressati di un dirigente della banca». Ora, la pratica di fare trading, cioè di cambiare i titoli del portafoglio, di per sé non è certo da demonizzare. Ma la «caccia alle commissioni», ossia la movimentazione finalizzata alla produzione di reddito per l'intermediario anziché al miglioramento della situazione del cliente, sì. Tanto più se effettuata su titoli obbligazionari che, agli attuali valori di mercato, non possono che dare interessi attorno al 3%, e per i quali la semplice spesa d'acquisto dello 0,40% equivale a un taglio del rendimento di oltre il 10%. Più in generale, si capisce quindi l'importanza di rendere l'acquisto di un titolo funzionale ai propri bisogni. Paola, che l'ha percepito almeno a livello di sensazione, si chiede così quale sia la migliore via per uscire dalla spirale delle compravendite, sia pure in un'ottica di «bre¬ ve-medio termine». E si risponde da sola, parlando di fondi comuni. Mi sento di condividere la sua idea, anche se ormai è quasi scontato rivolgersi a questa soluzione, almeno per chi non sa, non può, o non ha la voglia di approfondire la propria diretta conoscenza dei prodotti finanziari e non intende avviarsi sulla strada del fai da te. Scegliere i fondi, però, o meglio abbracciata l'opzione del cosiddetto «risparmio gestito», cioè delegato a un team professionale e non lasciato alle dritte del funzionario, vuol dire solo aver fatto un primo passo, e non certo il più complicato. I fondi sono ormai quasi 700, ma anche limitandosi a quelli della banca della lettrice saranno più di venti, distribuiti in altrettanti settori diversi per natura degli investimenti e del relativo rischio. E qui è giusto chiarire che delle due l'una: si può puntare a un investimento a medio termine, «accompagnato da una certa sicurezza nei confronti delle oscillazioni borsistiche», orientandosi verso un fondo bilanciato che abbia un portafoglio di azioni delle principali piazze finanziarie mondiali {per un 3040%) e il resto in obbligazioni europee e americane. Oppure, se si mette l'accento sul breve periodo, bisogna aspettarsi che la performance non sia «interessante», a meno di non considerare tali gli attuali livelli di rendimento dei Btp. In questo secondo caso, l'indirizzo da privilegiare è quello dei fondi obbligazionari, senza azioni. Ma le due cose assieme, risultato «interessante» e liquidabilità non a rischio, sono una chimera destinata a restare tale. E allora mi permetto io di suggerire una direzione alla scrupolosa diciannovenne: se non deve affrontare una spesa entro una data precisa e ravvicinata, sotto i tre anni per intendersi, opti per un fondo di tipo bilanciato. Che significa due cose: aver fiducia nello sviluppo delle economie e dare un tempo adeguato ai gestori per amministrare la maturazione dei capitali loro affidati. Non c'è la garanzia di risultati miracolosi, ma quella di aver fatto una cosa sensata. Se basta... Glauco Maggi Ho 19 anni e una discreta somma, per me almeno, sul conto corrente: oltre 13 milioni. Ho anche 10 milioni investiti in obbligazioni a tasso variabile. Tutti questi soldi sono stati più volte investiti e disinvestiti a seconda dei consigli tutt'altro che disinteressati di un dirigente della banca. Ora però vorrei un investimento (a breve-medio termine) più indicato alle mie esigenze. Avrei pensato a un fondo: sarebbe indicato per me? Paola Gallesio (Nizza Monferrato)

Persone citate: Glauco Maggi, Paola Gallesio

Luoghi citati: Nizza Monferrato