«La crescita sotto l'1,5%»

«La crescita sotto l'1,5%» «La crescita sotto l'1,5%» Con/industria: difficoltà anche nel '99 ROMA. Allarme della Confindustria perchè la crescita del prodotto interno lordo (Pil) quest'anno sarà «drammaticamente» sotto l'I,5 per cento e nel '99 farà difficoltà a raggiungere il 2 per cento, mentre a meno di un mese dall'arrivo dell'Euro il ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, avverte che la competitività dell'Azienda Italia dovrà essere rafforzata se vorremo tenere il passo con i nostri partner della moneta unica. «Credo che non si possa parlare di recessione perchè il prodotto interno lordo ha ancora un segno positivo - ha affermato ieri Guidalberto Guidi, consigliere incaricato del Servizio studi della Confindustria - ma, per quanto riguarda i prezzi industriali credo si possa parlare di deflazione». Nel suo intervento in occasione della piesentazione del «rapporto» sul sistema bancario italiano, a Palazzo Altieri, il rappresentatante degli industriali privati ha poi aggiunto che «siamo drammaticamente sotto l'I,5 per cento per il Pil, considerando anche cinque giorni lavorativi in più nel calendario, e per il 1999 non credo ad una previsione che tocca il 2 per cento». Non solo. Con questi ritmi di crescita «è tanto se riusciamo a mantenere al 12% il tasso di disoccupazione» ha aggiunto Guidi, che ha spiegato inoltre come ci siano «settori e imprese che stanno ricorrendo alla cassa integrazione», e che è «drammatica la riduzione dei profitti delle imprese». Ha poi concluso ricordando che nel secondo semestre di quest'anno sono andati a picco la produzione e il portafoglio ordini. Dal canto suo il ministro del Tesoro, sempre ieri parlando a Catania ha affermato che «l'Italia entra nell'Euro in una condizione sufficientemente competitiva: lo dimostra, al tasso di cambio di ingresso, l'avanzo della bilancia dei pagamenti correnti». Ma Carlo Azeglio Ciampi, nel suo interento al convegno sul Mezzogiorno «100 idee per lo sviluppo» ha anche aggiunto, subito dopo, che «questa competitività bisogna mantenerla e bisogna rafforzarla», perchè «se la lasciamo indebolire non potremo più contare, per recuperarla, nell'aiuto della manovra del cambio, di svalutazioni della moneta nazionale». Rafforzare la competitività, per Ciampi, significa «migliorare là dove sappiamo di essere più deboli: in primo luogo i servizi pubblici, che sono da un lato il grado di efficienza della Pubblica Amministrazione, centrale e locale, dall'altro le infrastrutture materiali e immateriali». E' da registrare intanto che in tema di bilancio dello Stato in pareggio nel 2002, uno dopo l'altro, diversi governi europei si accingono a rifiutare la prescrizione su cui la Commissione di Bruxelles aveva insistito molto. Anche l'Italia lo farà. Negli uffici del Tesoro si lavora al «piano di stabilità», il documento di obiettivi triennali previsto dal «patto di stabilità e di crescita» per l'Euro. Nell'anno finale del triennio, il 2002, ['«indebitamento netto», ovvero il deficit pubblico, dell'Italia, non sarà azzerato. La cifra esatta è ancora incerta ma in rapporto al prodotto interno lordo potrebbe aggirarsi tra lo 0,5 e lo 0,8%. [r. e. s.]

Persone citate: Altieri, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Guidalberto Guidi, Guidi

Luoghi citati: Bruxelles, Catania, Italia, Roma