Tesoro, il deficit si riduce a novembre

Tesoro, il deficit si riduce a novembre CONTI PUBBLICI «Centreremo l'obiettivo del 2,6% del pil» Tesoro, il deficit si riduce a novembre ROMA. Sono andati bene i conti dello Stato in novembre. Resta un po' d'ansia su quelli di dicembre ma il Tesoro promette che l'impegno preso con l'Europa sarà rispettato: il deficit '98 non sarà superiore al 2,6% del prodotto interno lordo. Il ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, ha ripetuto che con una crescita economica '98 all'I ,5%, come ora si stima, il gettito fiscale non potrà rispettare le previsioni fatte nel settembre scorso sulla base di una crescita all'1,8%. Ma finora «la dinamica delle spese è stata largamente soddisfacente», dunque «il rapporto deficit-pil al 2,6% è ancora raggiungibile». Per alcuni minuti, ieri pomeriggio, era parso che Visco affermasse il contrario; ma si era trattato di un malinteso. Secondo i dati comunicati ieri dal Tesoro, il fabbisogno del settore statale in novembre è stato di «circa 7.500 miliardi». Le previsioni dei centri di ricerca indipendenti erano sui 9.500-10.000; si tratta quindi di un risultato buono. Il fabbisogno accumulato nei primi 11 mesi dell'anno è però di 84.500 miliardi, oltre il 4% del prodotto intemo lordo. Per dicembre è previsto un saldo attivo; dovrà essere molto consistente per rientrare in linea. L'anno scorso l'attivo fu di 25.600; questa volta dovrà essere almeno di 27.000. Le previsioni sono difficili perché dicembre è un mese in cui lo Stato incassa moltissimo (50-60.000 miliardi) ma spende anche molto. Con le dilazioni concesse al pagamento dell'Irap, il gettito tributario si è ulteriormente spostato verso la fine dell'anno. Significa molto poco, perciò, il dato desunto dalle tabelle della Banca d'Italia, secondo cui nei primi 9 mesi le entrate sono calate del 3,1%. Se e quanto la previsione di Visco sarà mancata si saprà solo con i dati di dicembre. Le stime sul minor gettito che circolano in questi giorni vanno da duemila a seimila miliardi (0,10,3% del prodotto interno lordo). Dal lato delle spese solo la sanità dà qualche preoccupazione, mentre tutto il resto sembra in linea. Se l'attivo di dicembre sarà, come atteso dai tecnici del Tesoro, di 27.000 miliardi, il fabbisogno dei 12 mesi scenderebbe a 57.50058.000 miliardi, ebrea il 2,8-2,9% del pil. Ma il complesso ricalcolo che porta dalla contabilità italiana a quella europea («indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni») dovrebbe al contrario del '97 giocare a favore, abbassando la seconda cifra a 52.500 miliardi, 2,6% del pil. [s.l.]

Persone citate: Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Europa, Roma