Arriva l'affitto con gli sgravi

Arriva l'affitto con gli sgravi Ora la riforma è legge. Vanno in soffitta equo canone e patti in deroga Arriva l'affitto con gli sgravi Sfratti solo se in regola ROMA. La riforma degli affitti è appena diventata legga e già riesplode la polemica a tutto campo che coinvolge partiti e categorie interessate. L'aula di Montecitorio ha infatti approvato ieri la disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili ad uso abitativo senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato: a favore 250 parlamentari mentre 159 sono stati i contrari. Queste le novità. Due tipi di contratti di affitto: uno libero, di durata quadriennale, rinnovabile per altri quattro; l'altro «regolato» dalla contrattazione tra proprietari ed inquilini, con una durata di tre anni. E' il terzo intervento di organizzazione del settore casa, dopo la discussa legge sull'equo canone ed i «patti in deroga». Per la validità, entrambi i contratti devono essere in forma scritta. I proprietari che accettano il contratto «regolato» avranno uno sconto sull'Irpcf e sull'imposta di registro. Ai Comuni è riservata anche la facoltà di ridurre l'Ici su questi contratti. Per gli inquilini con reddito basso è previsto a partire dal 2000 uno sconto Irpef. I contratti «regolati», inoltre, saranno più bassi di quelli liberi. Per ottenere lo sfratto, inoltre, il proprietario dovrà dimostrare al giudice di essere in regola con Irpef, lei e imposta di registro. Le competenze sugli sfratti ritornano ai pretori. Positivo il commento di Enrico Micheli, ministro dei Lavori Pubblici: «E' una svolta importante per la liberalizzazione del mercato delle locazioni private, che per troppo tempo è rimasto ingessato. Questa riforma - ha aggiunto - va incontro alle esigenze dei proprietari e tutela anche le fasce di cittadini più deboli, grazie allo strumento del contratto concertato, agli incentivi fiscali e a un Fondo nazionale con una dotazione di 1800 miliardi nel triennio, che prevede contributi per pagare l'affitto in favore di chi ha redditi bassi. La nuova legge rende gli affitti più facili e più "legali". Gli incentivi fiscali destinati sia ai proprietari che agli inquilini più poveri e la possibilità per i proprietari di ritornare rapidamente in possesso dell'abitazione in caso di bisogno, dovrebbero far arrivare migliaia di appartamenti sul mercato delle locazioni». «Sblocca oltre 5 milioni di alloggi sfitti e inutilizzati esistenti in Italia», ha precisato il senatore Athos De Luca (Verdi) che sollecita anche una urgente riforma delle locazioni degli esercizi commerciali «per adeguare la normativa alla nuova realtà economica, sociale ed urbanistica dei centri abitati». Più cauto, in aula, Lucio Testa (Rinnovamento Italiano) per il quale molto dipenderà dalla gestione che verrà fatta della legge. Una bordata di critiche è invece arrivata dalle opposizioni. Tommaso Foti (An) ha parlato di una riforma monca: «Era doveroso cancellare l'equo canone, ma così è inutile». Per Roberto Radice (Fi) la legge «non liberalizza nulla e chi ieri era al nostro fianco per contrastarla oggi se ne fa paladino», mentre De Cesaris (Prc) ha ricordato che in tutti i Paesi europei si fa molto di più che in Italia («sei volte di più») per i canoni agevolati. Infine Carlo Fongaro (Lega Nord) ha definito il provvedimento «un esproprio proletario» che farà aumentare il mercato nero. «Espro¬ prio proletario? Una sciocchezza bella e buona» ribatte Alfredo Zagatti (Ds): «Questa legge concede più possibilità di scelta, di opzione, maggiore libertà di contrattazione sia per il proprietario che per l'inquilino; in più aiuta con gli incentivi fiscali quella fascia di proprietari che non riescono ad affittare l'appartamento perché non trovano un inquilino disposto a pagare quel che chiedono e quella fascia di inquilini che hanno redditi medio-bassi e non ce la fanno a stare sid mercato delle locazioni». Valuazioni diverse, infine, anche tra le associazioni di catego¬ ria. Se la Confedilizia ammette che sugli affitti ci sono indubbiamente miglioramenti rispetto all'accordo Di Pietro-Mattioli, per l'Uppi (Piccoli proprietari) invece è «una grande occasione perduta per un vero rilancio del mercato delle locazioni». [fr. bu.] INQUILINI D'ITALIA (Chi affitta e con che tipo ai contratto, dati '97) TOTALE CASE ^ IN AFFITTO / FAMIGLIE / 2.993.000 70% ALTRI 60.000 1,8% CASE POPOLARI 821.000 19% PREVIDENZIALI 80.000 2% SOCIETÀ' ASSICURAZIONI PRIVATE 49.000 267.000 1% 6% I TIPI DI CONTRATTO {anno 1997 PATTI IN DEROGA 1.588.000 EQUO CANONE 1.497.000 SENZA CONTRATTO 554.000 AGEVOLAZIONI 489.000 INFORMALI 130.000

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