Terremoto al vertice della Cisl di R. E.

Terremoto al vertice della Cisl Scontro in esecutivo. Quattro posti vacanti. Il leader: nessuna epurazione Terremoto al vertice della Cisl Due segretari si dimettono, a D'Antoni tutti ipoteri ROMA. Terremoto al vertice Cisl. Ben due segretari confederali di notevole prestigio (Natale Forlani e Luigi Cocilovo) hanno rimesso ieri il proprio mandato, mentre l'esecutivo ha votato all'unanimità (con un solo voto contrario di Marco Lucchetti, segretario della Cisl Marche) un ampio mandato al segretario generale, Sergio D'Antoni, che rimessosi dal malore assume in pratica i pieni poteri nella gestione confederale, ad «avviare la consultazione per la composizione della nuova segreteria». La proposta sarà presentata al consiglio generale (il «parlamentino» della Cisl) il 16 dicembre, mentre il 15 sarà discussa dall'esecutivo. Sempre il 16 il consiglio generale prorogherà il mandato al segretario generale cosicché D'Antoni potrà guidare la Cisl con i pieni poteri fino al 2001. «Sarò io a garantire la continuità», si è limitato a dire ieri D'Antoni. Per la Confedazione guidata da D'Antoni si tratta di una vera e propria rivoluzione, anche perché gli avvicendamenti avvengono lontani dall'appuntamento congressuale (l'ultimo congresso nazionale si era svolto nel '97, il prossimo è previsto per il 2001). Secondo indiscrezioni già trapelate nei mesi scorsi, al posto di Raffaele Morese (l'ex vice di D'antoni, contrapposto al leader nello scontro per la «grande Cisl» e diventato nel frattempo sottosegretario al Lavoro), di Roberto Tittarelli (diventato dirigente della Regione Lazio), di Cocilovo (che si candiderà probabilmente alle elezioni europee) e di Forlani, dovrebbero entrare in segreteria Pier Luigi Baretta, il leader della Firn che sta guidando la trattativa dei metalmeccanici, Antonio Uda, segretario della Sardegna, Savino Pezzotta (segretario della Lombardia), Raffaele Bonanni, segretario degli edili. Ma le dimissioni non sembrano finire qui: dalla segretaria potrebbe uscire infatti anche Giovanni Guerisoli. Di certo, per ora non sarà rieletto il nuovo segretario generale aggiunto dopo che Morese ha lasciato l'incarico. D'Antoni ieri, a quanto si è saputo, ha avviato i lavori mettendo sul tavolo le sue dimissioni. Un gesto che in base allo statuto della Cisl avrebbe comportato le dimissioni di tutta la segreteria. Gran parte dell'esecutivo non avrebbe apprezzato una soluzione di questo tipo. Per questo per facilitare la discussione Forlani e Cocilovo avrebbero rimesso il loro mandato. Ma la discussione è stata dura: l'esecutivo è durato 7 ore. «Dalla segreteria confederale io non ho cacciato nessuno», ha detto D'Antoni, smentendo che sia in atto una grande epurazione: «L'esecutivo di oggi mi ha dato un ampio mandato a fare una consultazione e quindi una proposta sul numero e sui nomi della nuova segreteria. La linea politica assunta è stata solo quella di prorogare il terzo mandato al segretario generale. Potrebbe uscire dalla segreteria anche qualcuno che non ha il mandato in scadenza». A chi gli domandava se la possibile entrata di Baretta, in confederazione avrebbe comportato problemi per la trattativa, D'Antoni ha risposto: «La continuità sarà garantita da me». [r. e.]

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