Un Capodanno in tre città
Un Capodanno in tre città LA FEBBRE DEI SUPERVIAGGI Un Capodanno in tre città // Concorde e un milione di dollari per soddisfare la voglia di velocità ELLA vita bisogna saper scegliere se fare i soldi o spenderli. Diceva sempre il vecchio J.J Astor III: «Anche un tale con un milione e mezzo di dollari in tasca può credere per un attimo di essere ricco, basta che li spenda in un baleno». Il «super big spender» del mondo, il sultano del Brunei, regalerà a un gruppo ben scelto di amici la notte dei tre capodanni. E' semplicissimo: basta affittare un Concorde, farlo arrivare a Tokyo la sera del 31 dicembre, stappare la prima bottiglia di champagne coi motori accesi, alle 24 in punto, all'aeroporto di Narita, e poi decollare per Parigi. Si farà in tempo a brindare nello scalo di Orly. Lasciata la Ville Lumière, la comitiva raggiungerà tranquillamente New York per festeggiare l'anno nuovo a Times Square. La notte dei tre capodanni costa un milione di dollari, ma è un sogno che vale la pena di realizzare e che celebra il mito del prossimo secolo: la ipervelocità negli spostamenti, nelle comunicazioni, nelle relazioni sociali. Anche i ricchi hanno i loro segreti desideri di velocità. C'è gente che soffre per non essere ancora arrivata al «millino», i mille miliardi di capitale che farebbero, a loro avviso, la felicità nella velocità. Significa potersi comprare l'elicottero (vanno molto il Dauphine o l'Agliata Power) oppure l'aereo adatto anche agli spostamenti oceanici come il grande Gulfstream o il novissimo Raytheon Hawker 800xp. Fuggire, sparire, scappare dalla pazza folla degli skilift o di Sharm el Sheik o delle inaffondabili Mal- dive. I sogni patinati non sono quelli che compaiono sulle riviste di viaggi, ma le destinazioni che si sussurrano nelle cene al Corviglia club di Saint Moritz o alla tavola ben imbandita dello chef Alain Ducasse in rue Poincaré a Parigi (un milione a testa se non si risparmia sullo champagne e sul Bordeaux). I trend trekker, quelli che non sbagliano un colpo nello scegliere i posti più cari e meno affollati («Il vero lusso è passare Capodanno su una spiaggia dei Caraibi dove non c'è nessuno», dice il creatore di moda Calvin Klein) puntano a Turk and Caicos, Sain Kitts (l'isolatissimo Rawling Pavillon) e il Cabo San Lucas (Las Ventanas el Paraiso) in Baja California. Lì non ci sono «miliardari rampanti» ma solo miliardari, e tutti in dollari. Ci sono ma non si vedono, nemmeno fra di loro. Sfogliando i mensili come Tatler, Harper's and Queen, House and Garden si scopre che lo stile preferito dai veri ricchi è sempre il solito: l'understatement, il lusso incognito, quello che non si riconosce, come diceva alle sue clienti l'insuperabile Coco Chanel Lo stile nascosto ma costoso ha i suoi guru: St. John, la casa di moda californiana, il parrucchiere Charlie in rue Goethe a Parigi, il fioraio Robic, sempre a Parigi. E' dal parrucchiere che le signore rivelano i loro desideri più segreti e i loro regali . C'è chi vorrebbe ricevere in dono il Creole, il veliero di Maurizio Gucci, uno dei più belli del mondo, messo in vendita da poco tempo per cinque miliardi, oppure una Ferrari ultimo modello da 380 milioni o un piccolo panda dello zoo di Chendu in Cina (250 mila dollari). A tutti i regali del mondo Stella Tennant, la più chic, la più amata, la più desiderata, la più ricca fra tutte le fotomodelle preferisce le solite rose bianche (il maitre del Lafayette Club di Saint-Barthélemy, nei Caraibi, ne sa qualcosa). Sì, le rose, quelle due dozzine di rose che Groucho Marx in «A night in Casablanca» fa mandare a una signora della camera 424. Non senza avvertire il concierge di scrivere «Emily ti amo sul retro del conto». Richesse oblige- Carlo Rossella Una spiaggia dei Caraibi e la città di Tokyo. Viaggi in paradisi deserti e spostamenti velocissimi sonp l'ultima passione degli ultramiliardari A fianco «Creole», il veliero di Maurizio Gucci. E' stato messo in vendita di recente per 5 miliardi
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