La Stampa - Consultazione Archivio

Gonne a misura d'Islam Torino, per il convegno con l'Iran allungate le uniformi delle hostess Gonne a misura d'Islam NTORINO O alle mini: o, almeno, si allunghi l'orlo alle gonne delle hostess. Inoltre, comportamento il più formale possibile, sia maschile sia femminile; cioè, parsimonia di gesti, salutare con deferenza, tenersi sempre a un passo di distanza, gradito l'abbozzo di un inchino, non dare mai la mano. Soprattutto alla signora in chador celeste e abito scuro sino alle caviglie che fa parte della delegazione islamica. Quanti piccoli stupori attorno al convegno della Fondazione Agnelli su religione, società e Stato in Iran e Italia. Incontro storico, perché per la prima volta un ministro di Teheran, Kamal Kharrazi, titolare del dicastero degli Esteri, ha accettato di venire in Europa per discutere pubblicamente di temi religiosi con l'omologo italiano, Lamberto Dini. Il seminario è stato organizzato in sei mesi di contatti Torinoambasciata iraniana di Romagoverno della Repubblica isla¬ mica: centottanta giorni di tessitura diplomatica per sposare le esigenze nostrane a quelle degli ospiti, ai loro costumi e cultura. Certo, le richieste iraniane relative al galateo hanno suscitato meraviglia e qualche imbarazzo, a partire dall'invito alle hostess della Fondazione. Così, corpetti castigatissimi e gonnelloni blu svolazzanti a metà polpaccio esibivano le ragazze al tavolo dell'accoglienza, a fianco dell'entrata. Nerovestite, un'ombra appena di trucco, erano quelle di servizio nell'aula del convegno. Gonne sopra la rotula, ma appena di un dito, portavano le loro colleghe della sala stampa. L'abito è stato all'altezza, pardon lunghezza, imposta dal rispetto per gli ospiti. Lo stesso dicasi per la condotta. Abbozzati mchini e cenni misurati del capo, mani il più possibile lungo i fianchi, in una inoperosità non facile per noi italiani grandi comunicatori a gesti. Claudio Giacchino