In fuga ucciso dagli agenti
In fuga ucciso dagli agenti A Lucca In fuga ucciso dagli agenti LUCCA. Il proiettile lo ha trapassato da parte a parte, è entrato dalla schiena ed è uscito dal torace. Ma lui non si è fermato, ha continuato a correre per circa due chilometri, mentre l'erba sotto i suoi passi si macchiava di sangue. E' riuscito persino a suonare ripetutamente il campanello di una villetta prima di stramazzare al suolo, le mani contratte sulla ferita. Ha detto in un soffio, con un filo di voce: «Mi fa male qui, aiuto». E' morto così ieri mattina all'alba, braccato, trafitto da un proiettile della polizia, un pregiudicato di 65 anni, A.L., genovese, un curriculum carico di reati contro il patrimonio, furti, rapine, truffe. Poco prima, intorno alle 5, si trovava al casello di Altopascio, in provincia di Lucca. Viaggiava su una Fiat Tipo, accanto a sé un compagno: due come tanti in transito sull'autostrada. Chi mai avrebbe potuto pensare: ecco un ladro e il suo complice! Non si sarebbe forse nemmeno interessata a loro la pattuglia stradale di Montecatini, appostata per il servizio di vigilanza. No, se i due, colti dal panico, non avessero effettuato un'inversione di marcia gettandosi sulla Firenze-Mare a gran velocità. Inevitabile il drammatico inseguimento mentre la polizia accertava via radio che l'auto era stata rubata una settimana fa in Liguria. Dopo qualche chilometro i banditi, consapevoli di non avere via di scampo sulla strada, hanno abbandonato la macchina e, scavalcato il guard-rail, si sono gettati in una corsa forsennata lungo la scarpata che porta alla stazione di Altopascio. E gli agenti, dietro di loro, dopo aver ultimato più volte l'alt hanno cominciato a sparare. Si parla di tre colpi a scopo intimidatorio, uno dei quali sarebbe finito di rimbalzo sulla traiettoria non mirata, dopo aver colpito un grosso sasso. I due fuggiaschi erano disarmati. Raggiunto dal proiettile in mezzo alla schiena, A.L. non si è fermato, ha continuato la sua corsa, sempre più a fatica, trascinandosi infine davanti all'ingresso di una villetta in via Regina Elena. Due,, tre scampanellate alle quali ha risposto il padrone di casa, un uomo anziano, che ha chiesto di rimanere anonimo e che ha subito chiamato il 113 prima, poi, visto il ritardo, il 118. All'arrivo dell'ambulanza il bandito era già morto, accovacciato sotto i gradini di una breve scala, praticamente quasi dissanguato. Il suo compagno è invece riuscito a dileguarsi nella campagna, complice la tragedia che ha costretto gli uomini della polizia a fermarsi per tentare un'inutile opera di soccorso. La ricerca è ripresa in giornata fino a tarda sera, ma senza esiti. Il bandito è svanito, né è stato possibile identificarlo. Sulla Fiat Tipo la polizia ha trovato motoseghe, accette, vario materiale da giardinaggio e da disboscamento che i due avevano probabilmente trafugato durante la notte nella zona di Montecatini. La salma del genovese è stata portata nell'obitorio dell'ospedale Campo di Marte di Lucca dove sarà sottoposta ad autopsia su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Domenico Manzione. Per il momento sui due agenti che hanno sparato non è ancora stata aperta un'inchiesta. Donatella Bartolini
Persone citate: Domenico Manzione, Donatella Bartolini, Elena
Luoghi citati: Altopascio, Firenze, Liguria, Lucca, Montecatini
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