Verso l'intesa sui libri gratis alle medie di Maria Grazia Bruzzone

Verso l'intesa sui libri gratis alle medie La norma in Finanziaria, si parte già a settembre '99. L'accordo sulla parità resta difficile Verso l'intesa sui libri gratis alle medie In base al «riccometro» ROMA. Libri di testo gratis agli studenti medi meno abbienti che frequentano scuole sia statali sia non statali. Per la prima volta lo Stato darà a livello nazionale dei contributi «paritari» a famiglie che mandano i figli in scuole pubbliche e private. Una sorta di «par condicio» del diritto allo studio, la definisce il presidente dei senatori popolari Leopoldo Elia. La novità, inserita nel collegato alla Finanziaria, potrebbe riguardare già il prossimo anno scolastico. La maggioranza è d'accordo. «Ma attenzione, questo non c'entra niente con la parità scolastica», avvisano, con intenti diversi da un lato Udr e Ppi, dall'altro alcuni degli stessi diessini. Perchè sulla parità, quella vera, l'accordo è ancora lontano. L'intesa fra i capigruppo della maggioranza al Senato, dove sta per passare la Finanziaria, riguarda i 750 miliardi assegnati al diritto allo studio nel triennio: 200 nel 1999, 250 nel 2000, 350 nel 2001. Nel collegato arrivato dalla Camera si parlava di utilizzarli per i libri di testo, rimandando a un provvedimento successivo il modo in cui i Comuni, attraverso le Regioni, avrebbero potuto utilizzarli. I senatori della maggioranza hanno deciso di precisare subito questa norma così da rendere fruibili i soldi già dal prossimo anno. Stamattina, in un incontro col ministro Luigi Berlinguer, dovrebbero essere superate le ultime resistenze e si dovrebbero trovare le soluzioni tecniche adeguate. I beneficiari saranno gli studenti che provengono da famiglie con mi reddito medio-basso, stabilito in base al riccometro, che frequentano le medie inferiori. «Ma facendo i conti si vedrà se sarà possibile estendere l'aiuto alle scuole superiori», spiega il ppi Paolo Giaretta, relatore del collegato. Era, in sostanza, la proposta del capogruppo dei senatori diessini Cesare Salvi, fatta subito dopo la disponibilità avanzata dal senatore Luigi Manconi, portavoce dei Verdi, nel bel mezzo del dibattito sulla parità scolastica. «Un simbolo, una premessa», l'aveva definita Salvi. Il segretario del Ppi, Marini, aveva concordato. E neanche socialisti e cossuttiani avevano trovato da obiettare. Oggi Elia lo considera, oltre a un fatto in sè significative ima sorta di «simbolo», un «segnale» importan- te. Ma esorta a «non fare confusione e non creare equivoci»: la delicata questione della parità degli istituti, è tutt'altra. cosa. «Anche chi, come me, accetta di non interpretare l'articolo 33 della Costituzione come un divieto assoluto dello Stato a contribuire al funziona- mento delle scuole private sa bene che parlare di parità significa distinguere fra scuole genericamente «private», che magari non danno nemmeno un titolo, e scuole in cui si realizza ima vera parità, con tutti gli obblighi e i controlli del caso». Per il Ppi, anche senza arrivare a copiare Francia e Olanda, dove lo Stato paga anche gli insegnati delle scuole non statali, in Italia si potrebbe contribuire pagando i contributi previdenziali. E «vera» parità scolastica, reclama più che mai l'Udr. «La proposta dei libri di testo gratis ma non ci soddisfa per nulla, perchè era già contenuta nel collegato arrivato dalla Camera», dice u capogruppo Roberto Napoli. Il partito di Cossiga pretende che vengano rispettati gli accordi e chiede «un provvedimento complessivo [...] che preveda la defiscalizzazione delle rette sco- lastiche per le famiglie e il sostegno al libero accesso alle scuole private, così come a quelle pubbfiche». Napoli teme che il centrosinistra faccia passare per parità quel che parità non è. E ribadisce che «i 347 miliardi che la Finanziaria stanzia per la parità vera siano utilizzzati solo a questo scopo». Ma quel capitolo di spesa, assicura il senatore Enrico Morando, responsabile ds per le politiche sociali, non verrà toccato, finché non ci sarà la legge. «Non a caso quei fondi si riferiscono al 2000 e per il 1999 non si prevede neppure una lira, visto che la legge ancora non c'è». Anche Morando precisa che i libri gratis «non c'entrano niente», nè con la parità, nè col prolungamento dell'obbligo scolastico «che occorerà fare prima». Il senatore ds, guarda agli studenti di sinistra che manifestano contro le sovvenzioni alla scuola non statale. Sostenuti da una buon numero di intellettuali. Sabato 19 dicembre a Roma sono previste ben due manifestazioni. Promosse dai Giovani di Rifondazione, da Enzo Marzo e Crìtica Liberale, dal «Manifesto laico» firmato da Sylos Labini, Spini, Paissan, Montanelli, Rossanda e altri e dai firmatari di un terzo appello tra i quali spiccano il premio Nobel Dario Fo, Franca Rame, Giorgio Bocca, Michele Serra, Vito Laterza, organizzazioni laiche di insegnanti e genitori. A riprova del fatto che, malgrado gli sforzi dei politici, la parità scolastica in Italia è ancora un muro. Maria Grazia Bruzzone L'agevolazione riguarda tutti gli studenti anche quelli delle private Sabato a Roma due manifestazioni dei sostenitori del «no» agli aiuti alla scuola libera La manifestazione a sostegno delle scuole private in piazza Navona

Luoghi citati: Francia, Italia, Napoli, Olanda, Roma