«Al Sud siamo grandi»

«Al Sud siamo grandi» «Al Sud siamo grandi» Mastella: e adesso i ribaltini IROMA modesti risultati incassati dall'Udr sopra il «Regno delle Due Sicilie» non sembrano turbare più tanto Clemente Mastella: (Attenzione: siamo nati il 2 luglio e non abbiamo ancora una struttura nazionale. Ma al Sud siamo entrati nel "club dei grandi partiti". E a Benevento, dove siamo andati benissimo, si giocava una grande partita...». Con tutto il rispetto per gli elettori sanniti, ma perché Benevento sarebbe l'ombelico del mondo? «Ma lei lo sa che in queste settimane Benevento era diventato una specie di crocevia? Erano venuti Fini, Casini a dire...». Scusi Mastella, ma non era scontato che Fini e Casini venissero a Benevento? «Sì, ma sono venuti qui nella mia terra nel tentativo di colpire al cuore l'Udr. Con una propaganda massiccia che diceva: Mastella incoerente, la gente del Sannio non lo segua». Che dovevano dire? Seguite Mastella? «Senta, ma lo sa quale era la partita in gioco, a Benevento?». Quale? «Loro si rendevano conto che se qui Mastella andava male, tutta l'esperienza-Udr era infartuata pesantemente. Non perché io sia l'Udr, ma perché volevano dimostrare che eravamo fittizi e poter dire: visto? Neanche a Benevento contano nulla. E invece abbiamo preso molti voti e abbiamo dimostrato che non siamo un effetto ottico. Semmai siamo una fibra ottica». Mastella, ma a parte Benevento e Foggia, altrove l'Udr quasi non esiste... «Lei si sbaglia. Ci sono comuni in provincia di Caserta dove arriviamo al 30 per cento, a Torre del Greco, terza città della Regione, siamo al 10, a Francavilla siamo...». Lei cita realtà importanti, ma non avete confermato la sensazione di essere un partito del Sud? «Certo, da Roma in su dobbia- mo fare grandi sforzi organizzativi. Ma al Sud siamo un grande partito, sfioriamo il 10 per cento». Si diceva: se si confermerà che l'Udr è presente in Sicilia, in Campania e un po' in Calabria, l'ambizioso progetto nazionale di Cossiga svanirà. E' andata così? «No, perché siamo andati bene in Puglia, Abruzzo e Molise. E se proprio vogliamo limitarci al Sud, in questa zona del Paese siamo un partito a due cifre. E questo senza una lira, con molti giornali contro, con la destra che sparava e la sinistra che non ci difendeva». Lei vuol dire che avete vinto «a dispetto» della sinistra? «Ma lei crede che non sia una delegittimazione iniziare a discutere la legge anti-ribaltone mentre lo fai il ribaltone?». Ma sembra di capire che il tema-ribaltone non ha fatto breccia nel cuore degli elettori meridionali? «E così, alla gente non gliene frega di slogan vuoti come quello del ribaltone. L'elettorato o ha nausea per la politica come dimostra l'alto astensionismo o vuole risposte concrete, tentando di definire un feeling con la propria rappresentanza». A questo punto non rischiate di essere un doppione del Ppi? A quando la fusione? «Ma no! Con il Ppi siamo complementari e se alle Europee ci presenteremo uniti, credo che nella circoscrizione meridionale prenderemo quattro seggi». Compreso Clemente Mastella? «Compreso Mastella...». E' una notizia? Lei si candida al Parlamento europeo? «Sì. Si presentano altri leader di partito? Bene, mi presento anche io. Ma prima delle europee al Sud ci saranno altre novità. Dietro il voto di Benevento e degli altri comuni campani si giocava un'altra partita...». Una partita locale? «Esattamente. Il Polo aspettava il risultato elettorale per vedere che tipo di evoluzione dare alla crisi alla regione Campania. Ora fanno finta che il voto non conta più e Rastrelli è come si fosse blindato, quasi che il posto glielo avesse lasciato un vecchio zio fascista!». Dunque, dopo la Sicilia, anche la Campania e la Calabria? «Credo proprio di sì. E poi vedremo di capire come stanno le cose in Puglia...». [f. mar.] Clemente Mastella