Simoni, bocciato in estetica di Roberto Beccantini
Simoni, bocciato in estetica Esonerato a sorpresa da Moratti: «Il gioco dell'Inter è scadente» Simoni, bocciato in estetica ESONERATO proprio il giorno in cui i colleghi di serie A e serie B gli consegnavano l'Oscar degli allenatori. E' successo a Gigi Simoni, ieri pomeriggio, lungo l'asse Firenze-Milano. In attesa di Marcello Lippi, che arriverà a luglio, Massimo Moratti ha affidato l'Inter a Mircea Lucescu, uno stratega romeno che vive e vede il calcio non molto diversamente da colui che si appresta ad avvicendare. E' già capitato, e ancora capiterà, che l'impresario scacci il regista. La crisi presidente-tecnico era strisciante, documentata nel tempo, documentabile nelle baruffe. Sorprende, se mai, il momento: dopo le vittorie con Real Madrid e Salernitana. Paga, Simoni, per non aver dato un gioco, da Inter, all'Inter. Non lo hanno salvato la Coppa Uefa e il secondo posto di un maggio fa. Non gli sono state riconosciute le attenuanti degli infortuni, da Ronaldo a Roberto Baggio. C'entra l'estetica, non l'etica. Come se la Juventus di Lippi fosse una macchina gioiosa, e il Milan di Zaccheroni deliziasse le platee a ogni stormir di Bierhoff. Per carità c'è chi si è spinto oltre: in Spagna, temporibus illis, il presidente del Real Madrid licenziò l'allenatore Antic, con la squadra prima in classifica. Se non altro, Moratti potrà sempre affermare che l'Inter è sesta. E che non l'aveva immaginata così. Siamo allibiti. Simoni ha le sue colpe, ma ha avuto anche l'onestà critica di dichiarare, subito, che da un. simile grappolo di solisti sarebbe stato difficile ricavare calcio-champagne. Moratti ha profuso passione e miliardi. Vive nel sogno di poter emulare, un giorno, le gesta del padre. Con Simoni, però, ha sbagliato. Mollarlo adesso, con l'Inter ancora in Uzza su ogni fronte, non ha senso. I risultati non saranno tutto, d'accordo, ma un esonero così brutale poteva risparmiarselo. Non gli fa onore. Roberto Beccantini
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