Borse, sereno all'orizzonte Le strate r ripartire

Borse, sereno all'orizzonte Le strate r ripartire Gli aiuti internazionali ai Paesi in Dal Giappone e dal Brasile i primi crisi fanno sperare nella ripresa segnali di risanamento economico Borse, sereno all'orizzonte Le strate r ripartire R ITORNO al rischio. Si può definire così l'attuale fase dei mercati finanziari, ovvero la prima vera bonaccia dopo la tempesta. Dopo i drammi estivi e qualche eccesso di (irrazionale) euforia a ottobre, finalmente si rivedono i primi segnali di responsabilità. Merito dell'azione dei Grandi, impegnati in un'azione di sostegno alle economie che non ha precedenti: piovono quattrini (90 miliardi di dollari) sul Fondo Monetario, sul Brasile (41 miliardi), sull'Asia del Sud (10 da Usa e Giappone, 30 netti in più dal Sol Levante) e, dopo le forti insistenze Usa, arriva a Tokyo un pacchetto fiscale da quasi 200 miliardi di dollari, capace (forse) di far uscire la seconda economia del pianeta dalle secche della recessione. IL FRONTE DEI TASSI Grazie a questi quattrini e ai segnali in arrivo sul fronte dei tassi, i mercati sono di nuovo in condizioni di ragionare e, di conseguenza, di prendere decisioni operative. E, finalmente, è possibile azzardare una risposta alle domande più pressanti dei risparmiatori. Che cosa devo fare, chiede chi, colpito dalla crisi con un portafoglio di titoli già investito in Borsa, ha assaporato il brivido amaro del ribasso? E' il momento giusto per entrare, incalza chi, in uscita dal mondo dei Bot, aspetta l'occasione per piazzare i suoi quattrini nel mondo dei listini? La prima considerazione da fare è che, dopo la grande paura, la volatilità sta tornando a livelli più ragionevoli. EQUILIBRIO La situazione internazionale sembra infatti orientata a un certo equilibrio, che dovrebbe reggere alcuni mesi. Ci sarà un nuovo «default», o incapacità di rispettare le scadenze del debito, da parte della Russia. Sono sempre possibili, se non probabili, crisi finanziarie o politiche regionali, a partire dalla minaccia di una svalutazione cinese. Ultima avvertenza, il mercato valutario: la previsione è che il dollaro, nel breve, continuerà a registrare una certa debolezza rispetto all'euro. OPPORTUNITÀ' Ma, con la primavera, grazie anche alla redditività crescente dei capitali investiti in Usa, la situazione potrebbe cambiare. Dopo un anno vissuto all'insegna del pericolo, i mercati finanziari di qui a fine dicembre dovrebbero vivere entro una cornice di prevedibilità, se non di normalità, in cui è finalmente lecito azzardare strategie per il risparmio dando soddisfazione a tutti i gusti: difensive, d'attacco o miste. PRUDENZA Partiamo dall'Italia. Il listino di Piazza Affari contiene qualche promessa, poche certezze e scarsi miraggi di ricchezza. Ma telefonici e titoli elettrici, per diversi motivi, sembrano garantire una certa solidità. Qualche sorpresa positiva può arrivare anche dallo scenario finanziario (assicurazioni più che banche, anche se non vanno esclusi singoli exploits). GRADUALITÀ' Sembra presto, invece, per puntare su una robusta ripresa dei valori industriali, anche se il «rally» per alcuni valori potrebbe non essere così lontano. Pronti, quindi, a rivedere le stime sui «cavalli di razza» tra un paio di mesi <o anche meno). Consiglio: chi ha già un portafoglio investito in azioni può ridurre l'esposizione con vendite graduali, ma ò meglio che resti l'ermo, confidando in una graduale ripresa; chi vuol investire può cominciare, magari da un modesto 10-15% del patrimonio. WALL STREET, HI-TECH La Federai Reserve ha difeso la Borsa Usa con tre interventi sui tassi in meno di due mesi. Ma questo, probabilmente, non è un invito a nuovi, robusti rialzi del listino: si tratta, semmai, di correggere gli eccessi della speculazione, pronta a pagare pochi mesi fa i titoli 30-40 volte gli utili e oggi, al contrario, troppo avara con gli investimenti di rischio in Borsa. Inutile, però, farsi illusioni: sia negli Usa che in Europa non è probabile una robusta crescita del listino in generale. Ma nella tecnologia c'è spazio, vuoi per chi scommette sui singoli titoli vuoi per chi scommette nei fondi specializzati. C'è margine per centrare il cavallo giusto nell'informatica o nel biotech Usa e nella farmaceutica europea. In conclusione, per chi inizia ad accumula¬ re, un 10-15% in questi settori potrebbe rivelarsi un buon affare. EMERGENTI!? SI PUÒ'... Facciamo i conti, dopo mesi di paura: non tutti gli emergenti si sono rivelati ad alto rischio. Con i titoli di Stato polacchi, ad esempio, molti investitori hanno guadagnato: a fine '97 i bond a uno o due anni viaggiavano a un rendimento del 24% contro il 13,5% attuale del 12 mesi (e il 13,75 del due anni). Si tratta di interessi notevoli, sia in rapporto all'inflaziono (il 10,6%) che alla capacità di difesa della moneta. 1 grandi gestori sono molto favorevoli sulle prospettive dello zloty, mentre nutrono qualche preoccupazione sulla repubblica Ceca che, comunque, continua a presentare numeri di tutto rispetto (ma la valuta presenta qualche rischio). Più difficile la situazione di Turchia e Sud Africa; torna a soffiare un vento di (moderato) ottimismo in Sud America. Consiglio: sono mercati ad alto rischio, quelli emergenti, ma meno di qualche settimana fa. Chi sfrutterà per primo la nuova situazione potrà (anche nel breve) raccogliere soddisfazioni. L'ORA DEI TRENT'ANNI Chi sceglie i titoli di Stato dei Paesi industrializzali, ovviamente, dovrà accontentarsi di redditi minori. Ma la tempesta sui mercati ha creato squilibri di cui è lecito approfittare. Non c'è ragione al mondo, ad esempio, per giustificare la forbice molto più elevata sui titoli a 30 anni, sia in Usa che in Europa, rispetto ai 10 anni. Lo «spread» tra le due catego¬ rie di titoli (il Btp a 30 anni e il Btp a 10 anni) si aggira ancora sui 100 punti base, ma non e difficile azzardare che la forbice possa scendere a 70 punti o anche meno, fino a 30-40 punti, se qualche «hedge fund» giocherà questa carta. Consiglio: vai la pena di scommettere almeno il 30% sulla «qualità alta»: Wall Street hi-tech, lo stesso yen (oggi sostenuto da prospettive ben più robuste) e sui titoli a lungo, lunghissimo termine dei Paesi più robusti. EURO, CHE OCCASIONE Migliaia di persone lavorano attorno ai modelli teorici sulla reazione dei mercati alla nascita dell'euro e ai probabili scarti tra le vecchie monete e la nuova unità. 1 titoli obbligazionari in eurolire, infatti, tra pochi mesi avranno un prezzo in euro, in tutto e per tutto. Qualche conseguenza, infatti, ci sarà di sicuro: la quotazione di un titolo incorpora il suo valore intrinseco, ma anche il valore di scambio, legato alla legge della domanda e dell'offerta. E cosi si scopre che, per quanto riguarda le emissioni statali o delle istituzioni (Bei, Banca Mondiale), le emissioni in lire sono più convenienti (10-15 punti) di quelle in euromarchi, anche se tra un paio di mesi le caratteristiche saranno assolutamente identiche La situazione; inversa vale per il settore delle grandi società dove, a causa della scarsità di emissioni, i titoli in eurolira costano anche 20 punti in più. Consiglio: sottoporre il caso al proprio consulente. Si può guadagnare qualcosa, a rischio zero. Ugo Bertone UNO SCENARIO... IPltO ITALIA WALL STREET BRASILE GIAPPONE • CALO TASSI EFFETTO BERNABE' SU TELECOM PRIVATIZZAZIONE BNL EFFETTO ENERGIA (AEM, EDISON) ■ LISTINO Al MASSIMI ■ HI-TECH IN FORTE RIPRESA • GRANDE AFFLUSSO Al FONDI •ACCORDO FMI • PACCHETTO RILANCIO ECONOMIA E DUE Voglio investir© in borsa. E' il momento giusto? Con prudenza. Percentuale consigliata 10-15%, puntare sui Bona1 (Euro + Usa) e sulla qualità Ho un pacchetto di titoli pre crack. Che devo fare? Alleggerire in parte. Concentrare portafoglio su utilities (Tic, Energia) non solo Italia. EURO RUSSIA CINA { { TENSIONI TRA BANCHE E GOVERNI ECONOMIA IN FRENATA • RISCHIO INSOLVENZA FOCOLAIO NUOVA CRISI GLOBALE UE UE O u /

Persone citate: Ugo Bertone