RIAPRE SAN SALVATORE di Maria Teresa Martinengo

RIAPRE SAN SALVATORE RIAPRE SAN SALVATORE La chiesa di via Nizza 20 agibile dopo i restauri LA chiesa che da trecento anni dà il nome al quartiere oggi forse più noto e più «studiato» di Torino, San Salvario, riapre le porte ai fedeli venerdì 27 novembre alle 18 con una celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Franco Peradotto, provicario generale della Diocesi. San Salvatore, questo il nome del tempio fatto costruire da «Madama Reale» Cristina di Francia, si trova in via Nizza 20, all'incrocio con corso Marconi. La chiesa, ricca di preziosi affreschi e opere d'arte, chiusa dal 1960, ridiventa agibile dopo i restauri voluti dalle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli che hanno nel complesso di via Nizza la loro sede provinciale e molti servizi a favore dei più poveri (tra cui una affollatissima mensa). I lavori, iniziati poco più di un anno fa, hanno incluso opere di deumidificazione, di pavimentazione. Inoltre, è stata rinforzata la cupola (che presentava una lesione nella parte anteriore) ed è stata rimessa in ordine la facciata. Restano ancora da completare l'abside e una delle due cappelle (quella dedicata a San Giuseppe), ma la congregazione ha preferito comunque inaugurare la chiesa il 27 novembre perché in questa data si ricorda l'apparizione della Madonna della Medaglia miracolosa a Parigi, nella Casa Madre di rue du Bac 140. «Ora questo prezioso gioiello di arte e fede - spiega suor Rita Ferri, superiora provinciale può essere nuovamente ammirato in tutta la sua bellezza e ritornare ad essere luogo di speranza e di preghiera per tutti coloro che passano davanti al numero 20 di via Nizza o che magari attendono gli autobus che vi fanno capolinea davanti». Suor Rita aggiunge: «La chiesa di San Salvatore potrà contribuire alla valorizzazione di un quartiere che, purtroppo, è noto quasi esclusivamente per episodi di violenza, di degrado, di emarginazione». La chiesa appena restaurata era stata portata alla ribalta un paio di anni fa da una ricerca storico-artistica condotta dagli alunni di II B della scuola media Juvarra, guidati dall'insegnante Maria Elena Stantero. I ragazzi - che avevano anche evidenziato come 96 torinesi su 100 ignorassero l'esistenza dell'edificio costruito su progetto di Amedeo di Castellamonte - avevano aderito al programma «La scuola adotta un monumento» della Fondazione Napoli Novantanove e sostenuta dall'assessorato al Sistema Educativo. La chiesa nacque come Cappella ducale di fronte al Castello del Valentino, «residenza di piacere» che Madama Reale divise con il conte Filippo d'Aglio. Ai piedi del Crocifisso di San Salvatore la coppia si recava a pregare insieme, come testimonia un dipinto di Francesco del Cairo. Alle soglie del Duemila, le suore hanno in animo di trasformare la chiesa restaurata in un luogo da offrire alle parrocchie del quartiere per preghiere e messe. Maria Teresa Martinengo La rliivsa ria/ire Ir porle venerdì 27

Persone citate: Cristina Di Francia, Francesco Del Cairo, Franco Peradotto, Juvarra, Maria Elena Stantero, Suor Rita

Luoghi citati: Castellamonte, Parigi, San Salvatore, San Vincenzo De Paoli, Torino