L'IRLANDESE CHE AMA TORINO di Claudio Gorlier

L'IRLANDESE CHE AMA TORINO INCONTRO L'IRLANDESE CHE AMA TORINO Lo scrittore John Banville ospite del British Council Venerdì 27 novembre, alle ore 18, al British Council di via Saluzzo 60, incontro con lo scrittore irlandese John Banville, in occasione dell'uscita del suo nuovo libro «L'intoccabile» (ed. Guanda). L'autore sarà presentato dal professor Claudio Gorlier, dell'Università di Torino. L'incontro si svolgerà in lingua inglese. Informazioni al numeroOl 1/669.95.75. JOHN Banville, lo scrittore irlandese con il quale dialogheremo al British Council, ha con la nostra città almeno un legame molto privato, che si identifica nel nome di Nietzsche; ciò lo indusse, non molto tempo fa, a una visita fugace a riservata con il suo amico ed estimatore Claudio Magris. Banville, appunto, voleva conoscere la Torino di Nietzsche, che vi trascorse anni tanto decisivi quanto inquieti, culminati nella follia. Nato nel 1945, Banville è stato definito da un critico assai autorevole, George Steiner, il più intelligente ed elegante romanziere di lingua inglese: un giudizio da condividere. La sua irlandesità non è un elemento trascurabile. L'Irlanda ha dato alla letteratura inglese del Novecento alcune delle figure cruciali, in poesia, nel teatro, in narrativa: basti citare i vertici assoluti W. B. Yeats, James Joyce, G. B. Shaw, Samuel Beckett. Al di là dei luoghi comuni, peraltro fondati, dalla visionarietà alla magia di ascendenza celtica, all'ironia, ai lampi creativi, gli irlandesi si sono impadroniti di una lingua imposta dai conquistatori britannici e l'hanno, in un certo senso, reinventata. Per tacere, s'intende, delle ferite e delle lacerazioni di una storia inquieta, spesso tragica. Come spesso accade per i più rappresentativi scrittori della Irlanda, a suo modo Banville ha introiettato queste complesse problematiche. Nei suoi romanzi, quasi tutti tradotti in italiano (penso soprattutto al folgorante «La spiegazione dei fatti» e al quasi ipnotico «Athena»), Banville scava nel profondo dei misteri e delle contraddizioni dell'animo umano, nelle zone oscure del bene e del male, con straordinaria sottigliezza e originalità di linguaggio. L'ultimo, grosso romanzo di Banville, «L'intoccabile», appena pubblicato da Guanda, prende lo spunto da una vicenda di storia recente. Il protagonista, che stende un memoriale prima di uccidersi, si ispira alla spia anglo-irlandese Blunt, legato ai servizi segreti britannici e insieme postosi al servizio dei sovietici. Blunt fu smascherato e pubblicamente svergognato dal primo ministro Mar¬ garet Thatcher, trpppo tardi per venire processato, e morì nell'82. Non era un individuo qualunque: grande storico dell'arte, curatore delle gallerie reali e di casa a Buckingham Palace, uomo profondamente travagliato, ha offerto lo spunto a Banville per uno dei suoi più complessi e affascinanti personaggi. Blunt era studioso di Poussin, e, curiosamente, alla pittura del grande francese Nietzsche paragonò le colline di Torino. Claudio Gorlier Nella foto lo scrittori' John Banville. che iv.ne.rdi 27 novembre presenterà il suo ultimo libro ispirato ad una spia anglo irlandese

Luoghi citati: Irlanda, Torino