L'ULTIMO SPETTACOLO di Massimo Gramellini

L'ULTIMO SPETTACOLO I L F I LIVI DELLA SETTIMANA L'ULTIMO SPETTACOLO Questo film non è in programmazione in nessun cinema. LA storia, grosso modo, è questa. C'è un tipo sui quaranta con gli occhi da Mozart che fa il direttore di TorinoSette. Due anni fa decide di indire un concorso: «Esiste al mondo qualcuno più pazzo di me?». Si presenta un unico concorrente. Un suo amico un po' più giovane, ma decisamente più calvo, che ottiene come premio la rubrica di cinema del giornale. E fu così che TorinoSette ebbe il suo c.d.c. (critico del cavolo). L'idea malsana del direttore sarebbe di fare una versione su carta dei vecchi monologhi di Benigni all'«Altra domenica». Così cerca di convincere il c.d.c. a recensire solo i film che non ha visto. Ma il nostro eroe si ribella e va al cinema lo stesso. Gli piace troppo. I risultati li sapete: comincia a montarsi la testa e a dare giudizi come un critico vero. La svolta avviene intorno alla ventesima settimana, quando il c.d.c. va a vedere «Sotto gli ulivi» dell'iraniano Kiarostami e si appisola al venticinquesimo del primo tempo. Ha finalmente trovato il mostro al quale immolare la sua vita: il conformismo di sinistra, che proprio al cinema tocca vette insuperabili. In nome delle emozioni vere, uno può inorridire per la commediola berlusconiana alla Boldi ma detestare anche le masturbazioni cerebrali dei veltroniani e quelle autistiche dei nannimoretti? Su TorinoSette è stato possibile e lo sarà sempre, anche adesso che il c.d.c. è costretto a lasciare tem-po-rane-a-men-te (sia chiaro!) la rubrica per andarsene a «Specchio» a fare il d.d.c. (direttore del cavolo). Spero di mancarvi un mucchio. E di tornare presto. E adesso basta, che mi cade una lacrimuccia e se la vede Kiarostami ci fa un primo piano di due ore. Ciao. Massimo Gramellini

Persone citate: Benigni, Boldi, Kiarostami, Mozart