TRA GERSHWIN E BEETHOVEN di Leonardo Osella

TRA GERSHWIN E BEETHOVEN UNIONE MUSICALE TRA GERSHWIN E BEETHOVEN La WDR e le Labèque lunedì 30 112 Coro e Orchestra di Zagabria ETTETE insieme un complesso jazz di alta qualità tecnica ed espressiva come ila WDR - Westdeutsche Rundfunk Big Band diretta da Bill Dobbins e due pianiste come Katia e Ma ri elle Labèque (nella foto). Ne risulta una miscela a dir poco stimolante, pronta a dare il meglio in un repertorio che nelle sale da concerto riservate al classico è decisamente fuori ordinanza. Questo, anche se l'autore delle musiche in programma non è un marziano o un venusiano, bensì quel George Gershwin di cui ricorre in questo 1998 il centesimo anniversario della nascita. L'idea è venuta all'Unione Musicale, che ha invitato i suddetti musicisti al concerto programmato per lunedì 30 novembre alle 21 in Conservatorio (serie blu). Se si eccettuano poche eccezioni (le versioni per due pianoforti di «The man I love», «I got rhythm», la celeberrima «Rhapsodie in blue»), i titoli della scaletta sono in prima esecuzione per l'Unione e dunque rappresentano un motivo in più perché il pubblico non perda l'occasione. Ma nei prossimi giorni, e precisamente mercoledì 2 dicembre alle 21, ci sarà un altro appuntamento importante, sempre proposto dal benemerito sodalizio concertistico torinese. E' l'arrivo, questa volta all'Auditorium Agnelli del Lingotto, dell'Orchestra e del Coro della Radiotelevisione Croata di Zagabria diretti da Niksa Bareza. Una sola la pagina musicale prevista, ma che signora pagina! Si tratta della «Nona Sinfonia in re minore op. 125» di Beethoven, che prevede anche l'utilizzo, nell'ultima parte, di quattro cantanti solisti. In questo caso gli interpreti vocali saranno Klaudia Dernerova (soprano), Meli Manvilenko (mezzosoprano), Roman Tsymbala (tenore) e Ivica Saric (basso). Come chiunque sa, si tratta di un lavoro che fa categoria a sé, soprattutto per l'utilizzo della massa corale in un momento decisivo nell'esito di una sinfonia qual è il Finale. E' originale la decisione di far precedere l'intervento di coro e solisti da una ricapitolazione dei temi che caratterizzano i primi tre tempi. Ed è anche originale l'idea di far introdurre il «tema della Gioia» dalla voce robusta di contrabbassi e violoncelli, a mo' di recitativo. Naturalmente alla popolarità del lavoro concorre in modo decisivo anche il testo di Schiller sulla fratellanza tra gli uomini. Leonardo Osella

Persone citate: Beethoven, Bill Dobbins, George Gershwin, Ivica Saric, Meli Manvilenko, Niksa Bareza, Roman Tsymbala, Schiller

Luoghi citati: Zagabria