SUONI VERI CERCATI NEI SUD(S)
SUONI VERI CERCATI NEI SUD(S) SUONI VERI CERCATI NEI SUD(S) I L toro (anzi il «Torino») per le corna fu preso nel febbraio 1992. Dovendo scegliere, infatti, il «luogo del debutto» (detta così può sembrare parente del «luogo del delitto») fu deciso di iniziare il percorso e la carriera dell'Orchestra Italiana nientemeno che in luogo nobile e prestigioso qual è il Regio di Torino. Il toro per le corna, appunto. I giorni precedenti furono per me veri e propri giorni di «terrore»: arrangiamenti nuovi, prima volta impegnato in prima persona in uno spettacolo teatrale ambizioso e probabilmente con un pubblico esigentissimo. Ma confidavo nel pubblico torinese che nella mia precedente attività radiotelevisiva e cinematografica era stato tra i primi a «segnalare» una simpatia particolare nei miei riguardi (il mio primo film, «Il Pap'occhio», batté il record di incassi proprio nelle sale torinesi). Qualcuno potrebbe dire, come si dice, che Torino è la terza città del Sud, anche se la gente che viene ai miei numerosi concerti a me sembra torinese. Probabilmente i «Ciao nè» (come vengono chiamati dalle mie parti i pugliesi trasferiti a Torino) si mimetizzano bene e perdono sempre di più l'accento del Sud. Comunque anche per loro ritorno con piacere in que- SUONCERNEI S I VERI CATI UD(S) sta citta con questo nuovo spettacolo. Due ore di musica «verace», ispirata non solo alle antiche canzoni napoletane recuperate nel nostro ultimo ed intitolato appunto «Sud(s)» ma anche esibizione e spettacolo affidato ai sempre più bravi musicisti de L'Orchestra Italiana impegnati questa volta a recuperare ritmi e atmosfere di altri Sud del mondo, ai Caraibi, in Sud America, nel West o a New Orleans. Del resto già un piccolo successo precedente questo album, «Pecche nun ce ne jammo in America?», aveva denunciato una svolta de L'Orchestra Italiana e del sottoscritto Renzo Arbore verso composizioni originali che mescolassero la vecchia vena di «Ma la notte no» di televisiva memoria a quella dei suoni mediterranei dell'Orchestra. In questo nuovo spettacolo la svolta si fa più evidente. Dopo una lunga «emigrazione» nei più lontani Paesi del mondo, del resto, i musicisti dell'Orchestra non potevano non assorbire «l'altra musica». «L'altra musica» non di plastica, né propriamente «industriale». Insomma quella verace che fa emozionare ma anche sorridere. E spero che il pubblico torinese sorrida anche questa volta con noi. Renzo Arbore
Persone citate: Renzo Arbore
Luoghi citati: America, New Orleans, Sud America, Torino
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