ATTRICE DA GUINNESS
ATTRICE DA GUINNESS ATTRICE DA GUINNESS Al CCIPICCHIA... Ma è un razzo! Come fa?... Quante parole riesce a dire in un minuto? Roba da Guinness dei primati... Quando ho visto Leila Costa la prima volta è questo che ho pensato. Come tutti, no?... Lei entrava in scena vestita da Carla Fracci, guardava il pubblico, si guardava il tutù e diceva: «Vi hanno avvertito che questo è un balletto classico? ... Nooo... Non ve l'hanno detto?... Fanno sempre così per paura che poi la gente vada via... Accipicchia!...». E il pubblico rìdeva. Per forza: mica eravamo alla Scala! Stavamo stipati in un teatrino gremito all'inverosimile, e il palcoscenico era qualcosa come due metri per due... Un paradosso. E il paradosso fa ridere... Il paradosso è uno dei meccanismi comici più frequenti. Ma i paradossi di Leila hanno una qualità particolare. E' che non sono paradossi. Tra le città invisibili di Calvino ce n'è una che si chiama Eusapia. Racconta Calvino che gli abitanti di Eusapia hanno costruito una copia esatta della loro città sottoterra. Poi fa un paradosso dei suoi e dimostra che veramente non sarebbero stati i vivi a costruire la città dei morti, ma il contrario, sono i morti che hanno costruito l'Eusapia dei vivi... Fantastico Calvino, surreale e paradossale. Surreale? Surreale perché dice che le nostre città sarebbero state costruite dai morti? Ma è la verità. Molte delle case in cui viviamo, il teatro in cui Leila Costa reciterà stasera, i palazzi del centro, sono stati costruiti da tanto tempo, sono vecchi. Quasi sicuramente ' chi li ha costruiti è morto da un bel po'. Calvino non dice fantasie: dice una verità semplice ed inconfutabile: le città in cui viviamo le hanno edificate i morti. Fa un po' impressione, però è così. Anzi, da qualche anno sono nate città come funghi, da un giorno all'altro. Quelle lì le hanno costruite persone che sono ancora tra noi: vive. Provate a viverci, in queste città costruite dai vivi, e saprete dirmi se non sono meglio quelle dei morti. E' che Calvino ti racconta una storia e tu ridi, perché sembra fatta di paradossi, fantasie... Invece sono cose vere. Che poi, a pensarci bene fanno tutti così, quelli che ti raccontano storie. Ti parlano di trasvolate oceaniche, di viaggi sull'Orient Express, di cose che sembrano così lontane, che non esistono... E invece parlano di te... Specialmente i comici: dicono cose che non stanno né in cielo né in terra, e tu ridi. Poi ci pensi ed è di te che parlavano. Della tua realtà quotidiana e banale. Così lei entra e ti dice che farà un balletto classico e tu ridi perché ti sembra un paradosso. Poi fa partire quel flusso incontenibile e piano piano scopri che sta parlando di te, altroché paradossi... Leila Costa ogni paio d'anni arriva e ti fa vedere come sei, quello che sei diventato, come ci siamo ridotti... Ogni tanto ci vuole. Gabriele Vacis
Persone citate: Calvino, Carla Fracci, Gabriele Vacis, Leila Costa
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