La calamita è innamorata

La calamita è innamorata MACCHIE La calamita è innamorata APRIAMO il «Dialogo» di Francesco Aretino e leggiamo, non senza qualche sorpresa. «Io aveva sculpito uno angioletto di sugaro piccin piccino, e colorito benissimo; e nel mezzo del fondo d'un bicchier forato stava un perno, cioè uno stiletto sottile, sopra del quale si fermava la pianta del pie de l'angiolo: onde si voltava con il soffio. Il giglio che teneva in mano era di ferro, e ne lo incantarlo pigliava una bacchetta, ne la cima tutta di calamita e ne lo accostarla al ferro, si volgeva dove voleva la bacchetta; e quando una o uno desiderava sapere s'era amato o se rifaria la pace con lui e con lei, io scongiurando e borbottando parole infrastagliate, faceva il miracolo con la bacchetta, a la calamita de la quale il giglio di ferro veniva drieto: e così l'angiolo mostrava la bugia per verità». La singolare macchina della verità che Pietro Aretino descrive così succosamente nella terza giornata del suo «Dialogo», pur avendo dubbie funzioni, è una macchina magnetica. Essa fa uso di quella calamita che Guyot de Provins nel 1180 chiamava marinette e 1 descrive come una pietra ■ laide e noirette e che nel 1269 aveva stimolato la curiosità e la fantasia di Petrus Peregrinus sino a fargli scrivere una «Epistula de magnete». Se le idee intorno alle proprietà dei magneti fossero chiare, o meno, possiamo arguirlo da Giovanni Battista Ramusio nella «Istoria delle Indie occidentali» di Oviedo (Libro 10, capitolo terzo): «Io voglio in tutte le cose accostarmi con Plinio il quale dice che la calamita tira a sé il ferro, la quale virtù gliela fa perdere l'aglio. [...] Chi ritrovò così nascosi secreti, come sono quelli che Plinio qui di sopra diceva, e che ad una così eccellente e maravigliosa pietra quanto è la calamita (senza la quale andrebbono per il mare i marinai come ciechi) una così vii cosa come è l'aglio gli faccia forza?». Fantasia e scienza si confondono quando non c'è ancora il senno (della scienza) del poi, ma era ben chiaro già allora che «la calamita è del ferro amante»: lo ricorda il Marino nell'«Adone». Non è un caso che ancora oggi nella lingua francese la calamita porti il nome di «aimant». Vittorio Marchis Politecnico di Torino his § rinoj

Persone citate: Aretino, Giovanni Battista, Guyot De Provins, Oviedo, Petrus Peregrinus, Pietro Aretino, Vittorio Marchis

Luoghi citati: Torino