Per i radar gran pioggia di meteore

Per i radar gran pioggia di meteore LE LEONIDi Per i radar gran pioggia di meteore IL ritorno delle meteore Leonidi era indubbiamente l'evento astronomico più atteso del 1998. Ma a giudicare dalla delusione degli spettatori che fin dalla tarda sera del 17 novembre avevano seguito l'evento, le Leonidi non hanno ruggito più di tanto, sfatando tutte le previsioni. Del resto, le osservazioni dello sciame effettuate in questi due ultimi secoli, indicavano che fantastiche piogge di Leonidi possono verificarsi 1 o 2 anni dopo il passaggio al perielio della cometa madre - la Tempel-Tuttle, che avviene ogni 33 anni, fino a raggiungere valori 10 mila volte la normale attività annuale. Ma, nonostante le apparenze, qualcosa di eccezionale è veramente accaduto nella mattinata del 17 novembre anticipando di 16 ore l'atteso spettacolo. A rivelarlo, sono a distanza di qualche giorno, le osservazioni del radar Bologna-Lecce del Cnr che hanno seguito senza interruzione il passaggio dello sciame, registrando gli echi riflessi dalle tracce ionizzate lasciate dalle meteore nella loro interazione con l'atmosfera. Per la loro velocità che è la più elevata che si conosca per i corpi che appartengono al sistema solare, le Leonidi sono le meteore più brillanti e sono in grado di produrre echi lunghissimi con durata fino a 10-12 minuti dovuti alla riflessione delle onde radio dalle tracce ionizzate lasciate dalle particelle al contatto con l'atmosfera. Dalle 2 alle 10 ora locale del 17 novembre il radar ha registrato in pratica senza interruzione gli echi riflessi dalle tracce lasciate da numerosissimi bolidi che hanno saturato gli schermi radar per un tempo pari a circa il 95% del tempo di registrazione consentito. Il picco dell'attività dello sciame è stato registrato attorno alle 6 ora locale, quando il radar per un'ora ha registrato senza sosta i segnali radio riflessi dalle tracce meteoriche. In più di 25 anni di osservazione radar degli sciami meteorici in Italia non si era mai assistito a un evento di portata così eccezionale per la durata e per l'intensità dei segnali registrati. Non è possibile valutare con precisione l'esatto numero di questi corpi anche per l'incapacità del radar nell'inseguire simultaneamente due o più bolidi concomitanti. Per avere un'idea di quanto è accaduto, lo sciame ha prodotto in 8 ore di attività centinaia di echi con durata superiore a 1-2 minuti (alcuni di durata di 4 minuti ed oltre), ognuno dei quali associato a un bolide che ha liberato in atmosfera un'energia pari o superiore a mezzo chilo di esplosivo convenzionale. Una possibile spiegazione a questo comportamento imprevisto delle Leonidi nel 1998 è che la Terra abbia incontrato due zone dense (filamenti) di materiale cometario: il primo costituito da grosse particelle incontrato con largo anticipo (16 ore prima) rispetto al punto d'incontro (nodo) della Terra con il piano della cometa; il secondo costituito da particelle più piccole che era stato previsto dopo il passaggio al nodo e che in definitiva ha prodotto un'attività più modesta a partire dalle prime ore del 18 novembre. L'attività delle Leonidi del 1998 ricalca con buona approssimazione quella del 1965, un anno prima della grande pioggia del 1966. Questo lascia ben sperare per il prossimo anno anche se le osservazioni del passato fanno capire che su base statistica il fenomeno della pioggia di meteore è un evento tutt'altro che prevedibile. Giordano Cevolani Responsabile stazione radar Bologna-Lecce del Cnr

Persone citate: Giordano Cevolani, Tuttle

Luoghi citati: Bologna, Italia, Lecce