Bonn, riforma fiscale Tutti contro tutti di Emanuele Novazio
Bonn, riforma fiscale Tutti contro tutti GERMANIA I verdi già minacciano il boicottaggio Bonn, riforma fiscale Tutti contro tutti BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE C'è il «fronte ecologista», con la richiesta di aumentare di 20 centesimi la benzina (anziché di 6, come il Cancelliere si è impegnato a fare). C'è il «fronte regionale», con i Lànder a guida socialdemocratica coalizzati contro la politica fiscale del governo. C'è il «fronte Iva», che divide l'Spd sulla necessità di un aumento immediato o quasi. C'è il «fronte mini-lavori a tempo parziale» (non superiori alle 15 ore settimanali e ai 620 marchi al mese, detassati ma soggetti degli oneri sociali), che raccoglie l'opposizione degli industriali ma anche di ampi settori sindacali. Al giro di boa del primo mese di attività, e mentre le previsioni sulla Finanziaria per il '99 parlano di un buco di ventimila miliardi di lire, Gerhard Schròder fa i primi conti con le difficoltà di governare. L'ultima tempesta sono stati i Verdi a scatenarla: chiedendo che nella seconda e nella terza fase dell'«Oekosteuer» - la tassa ecologica introdotta ner finanziare la ridu- zione degli oneri sociali a carico delle imprese, sulla base del principio «energia più cara, lavoro meno caro» - la benzina non aumenti di sessanta lire ma complessivamente di duecento. In questo modo, sostiene il capogruppo al Bundestag Kerstin Mùller, si recupereranno 15 miliardi di marchi necessari a finanziare interamente le riduzioni promesse. Secondo informazioni, non smentite, della «Bild am Sonntag», il ministro dell'Ambiente Jùrgen Trittin avrebbe inoltre l'intenzione di tassare il kerosene per aerei: la Lufthansa fa sapere che l'aumento del carburante provocherebbe un rialzo del venti per cento dei biglietti. Ma il più significativo, e paradossale, elemento di conflitto all'interno dei partiti di governo è la «ribellione» dei Lànder a guida socialdemocratica contro la politica fiscale del ministro Oskar Lafontaine, che dell'Spd è il leader. Il responsabile delle Finanze ripercorre, a ruoli invertiti, il calvario del suo predecessore Theo Waigel, e rischia di far subire al governo rosso-verde le traversie che quand'era leader dell'opposizione ha provocato a Helmut Kohl. I presidenti regionali lo accusano in sostanza di voler fare le riforme promesse agli elettori a spese dei Lànder, che sarebbero gravati «al limite della sopravvivenza» dal previsto aumento degli assegni famigliari, e dalla nuova normativa sui «mini lavori»: fatti i conti, sostengono i responsabili delle regioni, il maggiore aggravio sarebbe di almeno 4 miliardi e mezzo di marchi. Il presidente deh'Assia Hans Heichel, presidente di turno del «Bundesrat», la Camera delle Regioni, annuncia «la linea dura» e minaccia il boicottaggio in aula. Non è il solo segnale in arrivo dal fronte regionale. Wolfgang Clement, uno degli esponenti più autorevoli dell'Spd e presidente del Land Nord Reno-Vestfalia, roccaforte socialdemocratica, ha criticato duramente la riforma fiscale presentata dal governo, considerandola punitiva nei confronti delle imprese. Clement appartiene all'ala «liberista» e «moderna» dell'Sdp, ed è sempre stato molto vicino a Schròder: la sua clamorosa presa di distanza da uno dei punti qualificanti del programma di governo è come il monito di Heichel un campanello d'allarme vistoso che ripropone ima domanda, soprattutto: quale profilo imporranno, tante tempeste, a Schròder? Emanuele Novazio
Persone citate: Gerhard Schròder, Hans Heichel, Helmut Kohl, Land, Oskar Lafontaine, Sonntag, Theo Waigel, Trittin, Wolfgang Clement
Luoghi citati: Germania
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