Eva Braun umiliata da Hitler cercò la morte

Eva Braun umiliata da Hitler cercò la morte STORIA Nel libro «Le donne dei nazisti» tutte le amanti del Fuhrer e i loro legami di sottomissione Eva Braun umiliata da Hitler cercò la morte «Lui la mortificava in pùbblico, lei tentò due volte il suicidio» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quand'era con lei, Adolf Hitler non si faceva scrupolo di mortificarla, neppure in presenza di numerosi testimoni: «Gli uomini molto intelligenti devono prendersi una donna primitiva e sciocca», disse una volta il Fùrher. «Pensate un po' se io avessi una donna che si immischia nel mio lavoro!». Anche se «sopportava tutto», Eva Braun tentò due volte il suicidio: in seguito a un'umiliazione più rovente del solito, forse, come ricostruisce la storica austriaca Anna Maria Sigmund in «Le donne dei nazisti», appena uscito in Austria e già un bestseller», in attesa di arrivare nelle librerie tedesche. Mogli, parenti, amanti di gerarchi e prominenti del regime: tutte legate e sottomesse in qualche modo a Hitler, del quale subivano l'incanto e il fasci- no di leader. Da Eva Braun a Magda Goebbels, moglie del ministro della Propaganda Joseph Goebbels e la più entusiasta, di un entusiasmo al limite dell'esaltazione: «Amo anche mio marito, ma il mio amore per Hitler è più forte, per lui sarei di¬ sposta a dare la vita. Soltanto quando mi è diventato chiaro che Hitler non avrebbe amato nessuna donna oltre a sua nipote Geli, la cui morte non riuscirà mai a superare: soltanto allora, quando ho capito che da quel momento avrebbe potuto amare solanto la Germania, come dice sempre, soltanto allora ho accettato di sposare il dottor Goebbels», scriveva Magda nel momento di massima potenza del nazismo. E più tardi, quando la fine era ormai prossima: «Ci resta un solo scopo: la fedeltà al Fuhrer fino alla morte. Che possiamo terminare insieme con lui la nostra vita è un dono del destino, sul quale non avremmo mai osato contare». Fra le «donne dei nazisti» c'è anche una bambina: Henriette von Schirach è «l'unica persona a essere stata indottrinata da Hitler in persona stando seduta sulla sue ginocchia». Grazie al padre Heinrich Hoffmann, foto¬ grafo personale del Fiirher, che la portava spesso con sé alle sedute di lavoro. Henriette conobbe Hitler a otto anni, nel 1921, e quel primo incontro se lo sarebbe ricordato fino alla morte, nel 1991: «Mi chiese subito che cosa stavo leggendo, e io gli mostrai il libro, storie di cavalieri ed eroi. Lui mi disse: "E dei greci non sai proprio niente?"». Gli incontri fra Hitler e la sua «allieva» divennero abituali: la domenica la portava al cinema o al museo, e fu lui a regalargli i primi sci e la prima racchetta da tennis. Quando sua madre morì, fu «zio Adolf» a darle la notizia e a sorreggerla durante i funerali: «Ti terrò stretta la mano e tu non piangerai», le anticipò. Una sola volta, Henriette disse di no a Hitler: «Mi si avvicinò e mi disse: "Non volete darmi un bacio?". No signor Hitler, davvero, mi è impossibile farlo». [e, n.] Eva Braun, la compagna di Hitler

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