«Il magistrato ci aveva dato garanzie»

«Il magistrato ci aveva dato garanzie» «Il magistrato ci aveva dato garanzie» L'autore della trasmissione: non cercavamo lo scoop ROMA. Pier Giuseppe Murgia, autore della trasmissione «Chi l'ha visto?», aveva parlato proprio ieri l'altro con il magistrato che indaga sul caso Carretta. Che cosa aveva detto al pm Brancaccio? «L'avevo chiamato spiegando che Ferdinando Carretta era disposto a venire in Italia per chiarire tutto, e dunque chiedevo al dottor Brancaccio se era disposto a incontrarlo privatamente». E il magistrato? «Fu d'accordo. "Farebbe proprio bene a parlare con me in privato...", mi rispose. Allora gli dissi che il giovane Carretta non voleva spettacolarizzazioni del suo arrivo, e che perciò non intendeva venire subito a Parma. Per cui chiesi al magistrato se sarebbe stato disposto a fare quest'incontro a Roma». Quale fu la risposta? «Anche qui, rispose che era d'accordo. Disse anzi: "In qua¬ lunque momento lei mi chiami, io sarò reperibile immediatamente attraverso i carabinieri, se occorre so anche chi potrebbe ospitare Carretta"». A quel punto, che è successo? «Il magistrato si è messo in contatto con l'Interpol. £ il direttore dell'Interpol ha detto al nostro regista Pino Rinaldi, che da cinque giorni si trovava a Londra con Ferdinando Carretta, che avrebbero facilitato l'arrivo in Italia». Facilitato in che senso? «Carretta aveva passaporto e patente, ma entrambi erano scaduti. L'Interpol avrebbe evitato gli intoppi burocratici. Invece, quando è arrivato, hanno voluto fare un arresto-spettacolo, alla presenza del fotografo, con un ordine di cattura firmato la mattina stessa dal gip: chiaramente, una cosa improvvisata. Insomma, gli hanno teso una trappola». Voi di «Chi l'ha visto?» ve ne sentite in qualche misura responsabili? Magari pensavate di fare uno scoop... «Le dico la pura verità: di portarlo in trasmissione non ce ne importava proprio niente. Volendo, avremmo potuto fare un collegamento da Londra già nella puntata della scorsa settimana, non c'era motivo di farlo arrivare fino a Roma». E allora, perché vi siete fatti tramite dei contatti di Carretta con Interpol e pm? «Intanto perché questa vicènda ci stava particolarmente a cuore. Il caso l'avevamo lanciato noi nel 1989, quando nacque. Il famoso camper abbandonato fummo noi a rintracciarlo in diretta... Per questo il nostro regista era andato subito a Londra, ed era riuscito a rintracciare Ferdinando. • Ed è stato lì che Carretta, a un certo punto, in maniera combattuta, ha detto a Rinaldi che voleva tornare in Italia per parlare con qualcuno». E Rinaldi? «L'ha incoraggiato in questo suo proposito. Non immaginava certo che qualcuno, con questo arresto, volesse mettersi la medaglietta», [u. in.] Il pm Francesco Saverlo Brancaccio

Luoghi citati: Italia, Londra, Parma, Roma