Seattle, il bus del terrore un folle uccide l'autista

Seattle, il bus del terrore un folle uccide l'autista Il pullman ha sfondato il parapetto di un ponte ed è precipitato per 15 metri sulle case sottostanti Seattle, il bus del terrore un folle uccide l'autista NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Non sarà facile trovare una spiegazione a questa tragedia: un autobus sta percorrendo il ponte che attraversa Seattle con 35 persone a bordo; uno dei passeggeri si alza dal suo sedile, si avvicina all'autista e senza dire una parola tira fuori una pistola e gli spara; l'autobus, abbandonato a se stesso, iuta il parapetto del ponte, lo sfonda, precipita per una quindicina di metri e va a schiantarsi in un punto dove era appena passato un altro autobus, di quelli con il piano superiore scoperto per consentire ai turisti di ammirare il panorama. Pochi secondi di differenza e l'impatto fra i due veicoli avrebbe provocato una strage. Ma anche così il bilancio è serio: morto l'autista, per l'«effetto combinato» del colpo di pistola e dello schianto; morto lo sparatore (ancora non si sa se a causa dell'urto o, come sembra, per essersi suicidato immediatamente dopo aver colpito l'autista), morto un passeggero dopo il ricovero e tutti gli altri in ospedale, alcuni con un braccio o una gamba rotti, uno con gravi lesioni interne. «E' successo tutto in pochi secondi, ma sono stati interminabili», ha raccontato Dave Chacone, il più diretto dei testimoni oculari. Era nel cortile di casa sua, proprio sotto il ponte, a chiacchierare con una vicina, Sara Krause. Hanno sentito «un tremendo fracasso», hanno guardato in su e hanno visto l'autobus che aveva appena sfondato il parapetto e «si stava tuffando proprio contro di noi». Sono stati fortunati perché l'autobus ha urtato l'edificio, ha «deviato» la sua caduta e li ha mancati per un pelo. Rimasti miracolosamente incolumi, i due sono stati i primi a soccorrere i passeggeri. «Come descrivere la scena? Un ammasso di lamiere e cemento, e in mezzo tutta quella gente che si lamentava, "aiutatemi, aiutatemi". Sembra un miracolo che non siano morti tutti», hanno raccontato. La polizia, ieri, stava ancora interrogando i passeggeri dell'autobus, tutti in stato di choc, per cer- care di capire cosa esattamente sia accaduto. Non è ancora sicuro, si diceva, che l'uomo che ha sparato all'autista si sia poi suicidato, ma è accertato che prima del suo gesto non c'era stato assolutamente nulla di anormale. Nessuna discussione fra lui e l'autista, anzi «nessuna conversazione», ha detto Rick Walsh, il capo della polizia locale che sta conducendo le indagini. L'autista si chiamava Mark McLaughling, aveva 44 anni e ancora non si sa se fosse sposato e se avesse figli. L'uomo che gli ha sparato non ha ancora un nome perché con sé non aveva documenti. Tutto quello che si sa è che era sulla quarantina, che indossava un soprabito scuro e che aveva dei grandi occhiali da sole. Impossibile per il momento stabilire collegamenti, se ce ne sono, fra lui e l'autista, ma tutti i testimoni sono stati concordi nel dire che l'impressione avuta era che i due non si conoscessero proprio. Insomma neanche i soliti, terribili ((futili motivi» sembrano poter essere chiamati in causa. In mancanza d'altio, fra gli abitanti del quartiere in cui la tragedia è avvenuta circola l'ipotesi che quell'uomo, deciso a suicidarsi, abbia voluto farlo nel modo più spettacolare possibile. Franco Parttarelli Morti anche uno dei passeggeri e l'assassino: forse è stato uno spettacolare omicidio-suicidio L'autobus contro il muro di una casa dopo il terribile volo dal ponte a Seattle

Persone citate: Dave Chacone, Franco Parttarelli, Rick Walsh, Sara Krause

Luoghi citati: New York, Seattle