La legge Rom

La legge Rom La legge Rom Denis rischia V «esilio» FROSINONE. Hanno un tribunale, leggi, giudici. Un rito che ha origini lontanissime, anche se è sempre stato occulto e non ò riconosciuto da nessuna norma. «Gli zingari - spiega Mirko Gonion, 57 anni, alto e elegante, che si presenta come "procuratore" - hanno una legge non scritta, ma tramandata da generazioni e ben codificata. Si chiama "kris". E' il nostro procosso. Il giovane Denis in questo momento ò sotto istruttoria. Ma naturalmente attendiamo i risultati della magistratura italiana». In pratica, i clan zingari hanno una sorta di consiglio dei saggi. Sono i capifamiglia più influenti e ascoltati. Vengono eletti per acclamazione. Le loro sentenze non si discutono e vengono osservate disciplinatamente in tutto l'universo zingaro, che come è noto sono nomadi e si spostano di paese in paese. «L'omicidio è il reato più gravo anche per noi zingari. E la legge del "kris" vorrebbe che la pena fosse adeguata. Cioè la motte. Ma siccome siamo in Italia e chiaramente non si può applicare alla lettera, c'è la prigione e poi l'esilio dalla comunità roin». So mai Denis venisse condannato, insomma, la famiglia Bogdan dovrebbe disconoscere il ragazzo. Altrimenti l'ostracismi) colpirebbe l'intero nucleo familiare. E mentre il padre Bruno Bogdan giura sull'innocenza del tìglio, il «procuratore» Mirko Goman si limita a dire: «In base alle nostre prime indagini, Denis è innocente. Ma staremo a vedere. Se i giudici italiani dimostrano che è colpevole, allora deve pagare. La nostra indagine parallela, comunque, è in corso e si concluderà tra qualche giorno, dopo la mia visita in alcune zone del nord-Italia». [fra. gri.l

Persone citate: Bruno Bogdan, Mirko Goman, Mirko Gonion

Luoghi citati: Frosinone, Italia