«Mauro parlava troppo, l'abbiamo ucciso»

«Mauro parlava troppo, l'abbiamo ucciso» Il supertestimone racconta: «C'era un uomo di 45 anni». Fermato anche un quattordicenne «Mauro parlava troppo, l'abbiamo ucciso» Così la banda degli amici ha preparato la trappola mortale FROSINONE DAL NOSTRO INVIATO Si sentiva grande, forte e coraggioso. Grande, forte e coraggioso come suo zio Libero, che in carcere c'è entrato da ragazzo e ora in paese tutti lo rispettano e anzi la camorra lo viene a cercare. Mauro aveva undici anni, guardava i cartoni animati alla tv, piangeva se la mamma lo sgridava. Ma nel cuore aveva un buco nero. Un modello sbagliato. Sognava di diventare un guappo. Nel suo rione di case popolari dove i bambini crescono troppo veloci, Mauro s'è messo in competizione con altri ragazzi che sognavano di essere guappi. Più grandi, più forti, più coraggiosi di lui. «Mauro s'impiccia troppo», dissero un giorno in strada. Mercoledì scorso, in un boschetto, gli rompevano la testa con un mattone. Secondo la procura di Cassino, nel branco c'erano Denis Bogdan, un quattordicenne di nome Claudio (fermato ieri mattina), un altro minorenne che è sotto interrogatorio, più un adulto da identificare. Gli adulti che per primi hanno ascoltato questa storia non volevano crederci. E non sono convinti nemmeno oggi. Magistrati, ufficiali dei carabinieri, avvocati: gente del mestiere, sbalorditi che a Piedimonte San Germane, nella profonda Ciociaria, degli adolescenti uccidano un bambino per uno sgarro. Ma tant'è. C'è il racconto di un pentito a dirlo. Minorenne anche lui com'è ovvio in questa storia di balordi con i pantaloni corti. Ci fu un summit di strada, dunque, qualche giorno prima del delitto. A cui - secondo la testimonianza del pentito - parteciparono Denis Bogdan e diversi altri minorenni. Il ragazzo orecchiò qualche cosa. Ci tiene a dire che non aveva partecipato alla decisione. «Mauro va eliminato, s'impiccia troppo». Di qui il gip Raffaele Galli ha deciso elle si tratta di omicidio premeditato. Due o tre giorni dopo, mercoledì, la trappola. «Mauro mi chiese di accompagnarlo in motorino fino a Castrocielo», racconta il testimone. Erano nella piazza di Piedimonte, vicini alla fontana. Ore 17,40 circa. Mauro, nascosta la sua bicicletta, sale sul motorino dell'amico. Gli altri lo hanno convocato per un chiarimento. Non immagina certo di andare incontro alla morte. E' buio e fa freddo. Ma la corsa è veloce. Alle 18, poco fuori Castrocielo, c'è una macchina scura, una station-wagon, ad aspettarli. I due ragazzini lasciano il motorino e salgono a bordo. Ci sono Dennis, Claudio, un altro minorenne. Più un uomo sui 45 anni, non identificato, che guida. L'auto parte subito. A bordo c'è un clima disteso. Si ride e si scherza. Mauro non sospetta di nulla. Il suo amico nemmeno. «Pensavo che ci fosse di mezzo qualche spinello», dice. Mauro si vantava spesso con gli altri bambini di frequentare gente grande «che fuma la droga». La macchina corre verso il bosco in collina. A un certo punto si ferma. Accosta verso il ciglio. L'uomo spegne il motore. Qualcuno fa un cenno d'intesa a Mauro, che capisce al volo. Se qualche parola è stata detta, il testimone non ricorda. Scendono in tre. Denis e Claudio portano in mano delle buste di plastica. Dentro ci sono i mattoni (o una spranga) che serviranno a uccidere. Mauro li segue. Ignaro. Si moltrano nella boscaglia. «Noi siamo rimasti in macchina ad aspettare - dice il ragazzino agli investigatori - senza parlare. Sono passati pochi minuti. Non ho sentito nulla di strano. Denis e Claudio sono tornati indietro. Mauro non c'era. Il signore ha acceso il motore. A quel punto mi sono preoccupato. Ho ripensato a quello che avevo sentito in strada. Ho chiesto: "E Mauro? Lo lasciamo qui?". Mi hanno guardato storto. "Tu non fare domande". E io sono stato zitto». Nel buio, la station-wagon riparte lasciandosi alle spalle il bosco. Stessa strada dell'andata. Clima gelido:-H ragazzo viene lasciato al bivio dove era rimasto il suo motorino. Le loro strade si separano. Ognunqjorna a casa con i propri mezzi. Ma davvero non ha sentito niente, non ha visto niente, non c'era sangue sui vestiti dei presunti due assassini? Le domande sono ovvie. E il testimone, imperterrito: «No, niente tracce, niente sangue, nessun accenno. Erano tranquillissimi». E i motivi dello sgarro? «Boh!». Reticenze. «Il nostro assistito - dicono gli a vvtjcatrxle^ diciannovenne arrestato, Antonio Fraioli e Gaetano Mastronardi - ha fornito un alibi oompljgto di orari e jspostamenti. Nega tutto. E' stupefatto di essere accusato di queste cose. Molto correttamente, ha detto di conoscere il ragazzo che lo accusa. Che non ci sono motivi di astio tra loro due. Dice che in paese è un famoso bugiardo. Ma non capisce perché accusa proprio lui. Figuratevi che al mattino era sicuro di essere scarcerato». Effettivamente Denis Bogdan ha fornito una ricostruzione dei propri spostamenti. Sostiene di essersi portato a Cassino assieme al piccolo Claudio e un terzo amico trentenne per giocare la schedina. Tornato in piazza, è andato ai giardinetti. Ha telefonato alla fidanzata. Intorno alle 18 dice di aver visto Mauro, ma da lontano e senza parlargli. Infine di essere rientrato alle roulotte intorno alle 19. Questo racconto è stato controllato minuziosamente dalla procura. E così riferito al gip Galli: tutto torna, ma non gli orari. La schedina e la telefonata sono registrate prima delle 17. Il ritomo alla roulotte è dopo le 19* L'alibi hvun buco nelle ore cruciali. E la cella è rimasta serrata. Francesco Grfgnetti I Mauro pranza a casa, I come sempre, poi viene I mandato fuori dalla 1 mamma a comprarle le 1 sigarette I Mauro va a giocare nella sala giochi. Poi approfitta della distrazione di un pizzaiolo e gli ruba una cassetta di funghi rimasta fuori dal negozio. La porta dalla nonna, che però ali dà un ceffone e gli impone di restituirla. Mauro è in piazza a Piedimonte San Germano, a giocare con i suoi amici. [ Poi si allontana, dopo aver nascosto la bicicletta. Un amico gli offre un pezzo di pizza, particolare poi fondamentale per determinare l'ora della morte. 1 Torna in piazza, vicino alla fontana. Qui chiede un passaggio in motorino ad un suo amico (che è anche "5 il supertestimone) e insieme vanno a Castrocielo, paese ' vicino, dove sono attesi da 4 persone su una station wagon scura. A bordo ci sono Denis, Claudio, un adulto di 45 anni alla guida e un altro minore. L'ULTIMO POMERIGGIO DI MAURO L'auto con i sei a bordo raggiunge il boschetto. Mauro, Denis e Claudio scendono e si inoltrano nella boscaglia. Qui il bambino viene ucciso. La vittima, Mauro lavatone Manifesti a lutto a Piedimonte San Germano per Mauro lavarone

Persone citate: Antonio Fraioli, Denis Bogdan, Gaetano Mastronardi, Magistrati, Piedimonte, Raffaele Galli

Luoghi citati: Cassino, Castrocielo, Frosinone, Piedimonte San Germano