Ocalan, Dini frena sull'espulsione

Ocalan, Dini frena sull'espulsione Intervista con il ministro degli Esteri: il leader curdo si è macchiato di reati da condannare Ocalan, Dini frena sull'espulsione D'Alema: ma è la Turchia a non volere il processo ROMA. Processo o espulsione per il leader del Pkk Ocalan? Il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, in una lunga intervista a La Stampa, afferma: «Dall'incontro D'Alema-Schroeder emerge l'indicazione chiara di un processo da istruire nell'ambito del Consiglio d'Europa sulla base della Convenzione contro il terrorismo e quindi della costituzione di una Corte che possa giudicare Ocalan». E ancora: «Prenderemo in considerazione nuove ipotesi, collegialmente, solo se non avremo successo». Il processo è doveroso, sostiene Dini, in quanto «Ocalan si è macchiato di delitti meritevoli di condanna». Ma anche la Turchia deve accettare un dialogo sul destino dei curdi. Intanto D'Alema spiega al Tgl che il «no» turco alla proposta di una Corte internazionale fa perfino «sospettare che la Turchia non voglia un processo regolare e garantito a Ocalan». Tutto questo mentre Ankara accusa Bonn di «egoismo». Candito, Manacorda e Mollnarì A PAG. 2 e 3

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