Agnelli: Borsa agitata su noi solo chiacchiere

Agnelli: Borsa agitata su noi solo chiacchiere «Il patto di sindacato? Tempo sino a giugno» Agnelli: Borsa agitata su noi solo chiacchiere MILANO. «La Borsa ha raramente qualche contatto con fatti reali e pratici. La Borsa è tutta nevrastenica, pettegolezzi e chiacchiere». Dopo le smentite dei giorni scorsi, tocca all'avvocato Giovanni Agnelli precisare e puntualizzare: Piazza Affari insiste con le ipotesi di un'imminente riorganizzazione delle società del gruppo, scommette su un accorciamento della catena di controllo che va dall'accomandita di famiglia Agnelli alla Fiat, ipotizza fusioni, il tutto ovviamente con tanto di rialzo dei titoli, ma il presidente onorario della Fiat taglia corto: «Solo pettegolezzi, solo chiacchiere, nessun motivo reale». E nessuna novità nemmeno sul patto di sindacato Fiat, altro terreno di sussurri e grida in Borsa: «Non c'è fretta, c'è tempo fino a giugno dell'anno prossimo», ripete Agnelli. Arrivano a Borsa chiusa le parole dell'Avvocato dopo un'altra giornata di rialzo per le azioni del gruppo: non la corsa sfrenata di due giorni fa ma pur sempre rialzo: +1,50% le Fiat, +1,54% le Ifi, +1,15% le Ifil. Sale per il terzo giorno consecutivo, Piazza Affari. Questa volta, il Mibtel va su dello 0,84%, meno del +0,90% di Parigi o del +1,78% di Francoforte, più del +0,28% di Londra. Ma il dato che conferma quanto il recupero in atto a Piazza Affari non sia pura e semplice speculazione è l'ammontare degli scam- bi che restano abbondantemente sopra i tremila miliardi, erano 3800 giovedì, sono stati 3700 ieri, a riprova di un intervento massiccio degli investitori istituzionali, fondi d'investimento italiani ma anche stranieri che, secondo una corrente di pensiero, stanno anticipando una serie di operazioni in vista dell'avvio (a fine dicembre) dell'Euro che comporterà una serie di modifiche da parte di tutti gli operatori. Fine settimana sotto il segno del rialzo, dunque, quanto basta per far crescere il Mibtel del 6% abbondante in cinque giorni e riportare in alto, dopo una partenza al ribasso (-0,29%), una Borsa che ieri mattina sembrava decisa a imboccare la strada delle ricoperture. E invece, dopo le ven¬ dite della prima ora, in Piazza Affari hanno cominciato a comprare proprio quelli che negli ultimi due giorni erano rimasti fuori dal rialzo, i fondi per cominciare. Cos'i, con una Piazza Affari indecisa tra il desiderio di monetizzare i guadagni e la possibilità di proseguire il momento favorevole, alla fin fine ci ha pensato Wall Street (in rialzo fin dall'apertura, spinta dai titoli petroliferi dopo le conforme sulla trattativa tra Exxon e Mobil) a trascinare in alto tutte le Borse europee, Milano compresa. In evidenza il titolo Olivetti (+4,33%) che ha fatto segnare il massimo dell'anno con scambi tre volte superiori a quelli di giovedì: a spingere il titolo la notizia sul finanziamento da 1800 miliardi per la controllata Infostrada, impegnata a creare una rete fissa alternativa a quella di Telecom e che molti analisti accreditano di risultati molto positivi. In recupero anche l'Eni ( + 2,62%), tra i titoli più trascurati nelle ultime sedute, che ieri ha goduto dell'effetto ExxonMobil che ha vivacizzato tutto il settore autorizzando ipotesi di aggregazione anche per altre società nel mondo, e che è stato spinto al rialzo anche dalle voci (non confermate ma nemmeno smentite ieri dal presidente Moscato: «Non ne abbiamo ancora parlato», ha detto) su un possibile scorporo della Snam. [a. z.] Giovanni Agnelli

Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli, Moscato

Luoghi citati: Francoforte, Londra, Milano, Parigi