Pubblico impiego, confederali al 65% di Gian Carlo Fossi

Pubblico impiego, confederali al 65% D'Antoni: «Siamo primi». Larizza: «Le speranze non contano». Cofferati: «Premiati dal voto» Pubblico impiego, confederali al 65% Ma Cgil, Cisl e Uil litigano per il primo posto LA BATTAGLIA DELLE CIFRE ROMA. 1 sindacati confederali vincono con un 60-65% complessivo nelle eiezioni delle rappresentanze sindacali unitarie del pubblico impiego e, sulla base di differenti proiezioni, Cgil e Cisl si contendono il primato di adesioni sul totale di circa 1 milione e 200 mila votanti. Ad un terzo di schede scrutinate era in testa la Cgil, a metà era in volata la Cisl, mentre la Uil segnava progressi soprattutto in alcuni comparti e gli autonomi sembravano attestarsi intorno al 30% anche per effetto di un drastico accorpamento di sigle, scese da più di 100 a 10. I risultati definitivi si conosceranno fra lunedì e martedì, ma la guerra delle cifre si è subito scatenata non appena è stata superata la soglia di un terzo di schede scrutinate. «La Cgil si affretta ad annunciare Paolo Nerozzi, segretario generale della Funzione pubblica - porta a casa un risultato storico quale che sarà l'esito finale del voto, perché è avanzata ovunque e in tutti i settori. Comunque, stando a proiezioni effettuate su un campione di 259 mila 946 schede scrutinate, la Cgil sorpassa con il 31,9 per cento dei voti la Cisl e la Uil, attestate rispettivamente al 30,6% e al 16%, mentre al quarto e al quinto posto si collocano le Rdb e l'Ugl con il 5% e il 4%». La Cgil, aggiunge Nerozzi, rimane prima nei Comuni e negli enti locali e lo diventa invece nella sanità, nelle aziende autonome (vigili del fuoco, monopoli ecc.), nell'università e nella ricerca; la Cisl conferma il suo primato nello Stato e nel parastato, la Uil conquista una buona posizione negli enti locali e nella sanità. Passano alcune ore ed è la Cisl a cantare vittoria. Su 629 mila 880 schede, precisa una nota confederale, la Cisl ha il 33,10%, la Cgil il 31,61%, la Uil il 16,18%, la Confsal il 4,18%, le Rdb-Cus il 3,21%, la Cisal il 2,95%. Così, al momento, alla Cisl andrebbe il 36,97% dei seggi, alla Cgil il 30,10% e alla Uil 14,64%. «Noi - conferma il segretario generale Sergio D'Antoni - abbiamo dati che ci dicono che siamo hi testa, anche se i risultati definitivi si sapranno solo lunedi o martedì. In ogni caso, considerando l'indice di rappresentatività che è un mix tra iscritti e voti, restiamo comun¬ que il primo sindacato nel pubblico impiego». Però, a suo avviso, una guerra di cifre tra Cisl e Cgil è «prematura e riduttiva» a fronte di una vittoria di tutto il sindacato confederale <dformidabile e senza precedenti, che premia le sue linee di rinnovamento a partire dalla concertazione». Cauto, ma sostanzialmente soddisfatto, il leader della Uil Pietro Larizza: «Forse per qualcuno di noi sarà anche un grande successo, ma questo potrà essere testimoniato soltanto dai numeri certi e non dalle speranze. Solo in quel momento ci aspettiamo che qualche esperto in sondaggi chieda scusa alla Uil ed ai suoi elettori». Riduce gli spazi della polemica pure il capo della Cgil Sergio Cofferati, calcando la mano soprattutto sull'esito «estremamente positivo» della competizione elettorale. Per tre motivi, spiega: c'è stata una adesione al voto altissima da parte dei lavoratori, a conferma che non c'è disaffezione quando si tratta di scegliere i propri rappresentanti; c'è un voto particolarmente consistente a favore dei sindacati confederali, pur in uno dei settori più frammentati da una presenza di sigle sindacali rilevanti; e poi c'è un risultato importante e favorevole per la sua confederazione. «Il massiccio voto per la Cgil - rileva - premia una coerenza e una linea. Si pensi, ad esempio, che nel Veneto la Cgil ha ottenuto un numero di voti doppio rispetto a quello dei tesserati». La Cisal-Fas rivendica una grossa affermazione in alcuni ministeri e uffici, fra cui il Viminale. Le Rdb si aggiudicano in anticipo un 10 per cento. Ma, per avere un quadro certo e definitivo, occorrerà pazientare ancora qualche giorno. Gian Carlo Fossi Sergio Cofferati

Persone citate: Cofferati, D'antoni, Larizza, Nerozzi, Paolo Nerozzi, Pietro Larizza, Sergio Cofferati, Sergio D'antoni

Luoghi citati: Roma, Veneto