«Eltsin in sella fino al Duemila»

«Eltsin in sella fino al Duemila» Il portavoce rassicura «Eltsin in sella fino al Duemila» Escluse gravi crisi di salute e dimissioni anticipate MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ce la farà Eltsin fino al 2000? Per lui, sempre più ospedalizzato, risponde, con un'intervista alle Izvestija, il portavoce Dmitrij Jakushkin, lanciando segnali piuttosto contraddittori. Da un lato, infatti, Jakushkin «esclude» una situazione in cui «l'Amministrazione presidenziale possa raccomandare al Presidente una dimissione volontaria anticipata». Espressione quanto mai strana, che conferma ciò che si vorrebbe smentire, e cioè che il Presidente potrebbe non essere più in grado di prendere da sé una tale decisione. D'altro canto il portavoce afferma di «non essere a conoscenza» di «situazioni critiche» della salute del Presidente, mentendo cosi platealmente da far supporre di non voler essere creduto. Parlando del governo, inoltre, egli dichiara che il Presidente appoggerebbe l'attuale governo Primakov e che «non esistono» progetti (presidenziali) di sostituire nessun ministro a più o meno breve scadenza. Ma poi fa sapere che Eltsin prova «una certa amarezza» per l'allontanamento dal governo di tutti i «giovani riformatori», mentre egli «pensava e pensa che essi siano il necessario ricambio». Per quanto concerne la rosa dei candidati a Presidente, Jakushkin, pur riconoscendo che Evgenij Primakov ha l'atto irruzione, «come un uragano», tra i possibili candidati, si mostra molto prudente nel!'accreditarlo come l'unico auspicabile e fa sapere che Boris Eltsin ritiene che «non tutti i posti da candidato siano ancora stati riempiti». Sull'altro fronte è Ziuganov a sorprendere tutti con l'annuncio dei lavori in corso per la costruzione di un'alleanza comunisti-sindaco di Mosca. «Un Paese stabile si costruisce soltanto - ha detto il leader comunista mentre si trovava in visita a Bonn - su due pilastri, uno dei quali sono i comunisti, l'altro ò un blocco di contro». Il «blocco di centro» è appunto il nuovo partito che Luzhkov e amici stanno costruendo a tappe forzate e che, a sua volta, si proclama di centro-sinistra. 11 tutto potrebbe significare che Ziuganov cesserebbe di essere il candidato a presidente dei comunisti, a favore di Luzhkov, e si prenderebbe il premierato. Manovre già preelettorali che si susseguono ormai a ritmo intensissimo e che s'intrecciano con una nuova ondata di «kompromat», cioè di materiali compromettenti. Dopo Berczovskij, che ha scatenato la campagna contro l'ex Kgb, accusato di organizzare assassini su commissiono politica, ecco scendere in campo l'ex guardia del corpo di Eltsin, Aleksandr Korzhakov, con una serie di pesantissime accuse all'indirizzo di Eltsin e della famiglia, che avrebbero avuto in dono da Berczovskij cospicue quote azionarie in una delle maggiori compagnie petrolifere della Russia. Korzhakov ha fornito il nome del «prestanome» che gestirebbe il pacchetto miliardario. Le smentite sono giunte immediatamente da Berezovskij e dall'Amministrazione presidenziale. [g. e]

Luoghi citati: Bonn, Mosca, Russia