Fuga dal braccio della morte
Fuga dal braccio della morte ucciso in una rapina Condannato all'iniezione letale: aveva Fuga dal braccio della morte Evade dal carcere fortezza del Texas DAL NOSTRO INVIATO Corri, Martin, corri. Poi sarà anche un assassino, Martin Gurule, di anni 29, ma adesso che è in fuga dal braccio della morte di Huntsville, Texas, mattatoio d'America, gli sia leggero il passo, lunga la strada. Il detenuto Gurule è una beffa in corsa, l'unica risposta possibile al sistema automatizzato di questa capitale delle esecuzioni, ai dinieghi di grazia del governatore Bush, all'arroganza della massima sicurezza. «Lo riprenderemo», ha assicurato David Nunnelee, portavoce della prigione, uno che indossa sempre il vestito nero d'ordinanza e il baffo di ghisa per tenere al riparo un sorriso inopportuno. Lo riprenderanno, è probabile, ma, per ora, Martin Gurule se n'è andato come solo nei film e nei fumetti, facendoli, indiscutibilmente, fessi. Era in carcere dal '92, condannato all'iniezione letale per aver ucciso, durante una rapina, tale Mike Piperis, proprietario di ristorante, in una città impropriamente chiamata Corpus Christi. L'avevano spedito a Huntsville che, come noto, è un buon posto quando ce l'hai nello specchietto retrovisore. Solitamente, quello di un carro funebre. A Huntsville ci si va per stare in prigione: da detenuto o da guardia. Se da detenuto, per morire, il più delle volte. Ultima esecuzione famosa: quella di Karla Tucker. Quest'anno, finora, diciassette cerimonie dell'addio. Quella di Martin Gurule non era ancora stata programmata. C'erano appelli pendenti e, soprattutto, un piano segreto per andarsene di lì. Una cosa da disperati, da non puntarci sopra un dollaro, neppure falso. Già «evadere» è un verbo che non si trova nei dizionari del Texas. L'ultima volta che uno NEW YORK pronunciò la parola e mise in atto il comportamento, non 10 capirono: era il 1930, lo ripresero e fecero fuori, come ora vorrebbero fare di Martin Gurule che, invece, sta correndo. Ci hanno provato in sette, è andato via lui da solo, oltre 11 filo spinato, tra le pallottole fischianti, cartone animato in libera uscita. Dicono le autorità penitenziarie che il piano era stato preparato da giorni. Bastava anche meno: così evade Topolino, se lo metti in carcere. Gurule e gli altri sei non sono rientrati in cella dopo l'ora d'aria. Hanno approfittato della ricreazione per tagliare un recinto di filo spinato, passarci attraverso e raggiungere un edificio esterno alla prima cerchia della prigione. Sono saliti fino al tetto e rimasti lì, ad aspettare l'oscurità guardando le torrette con le guardie, il secondo e ultimo recinto, la terra del Texas e oltre, soltanto immaginabile, quella della libertà. Intanto, nelle celle, al loro posto, sotto le lenzuola, venivano sistemati con cura sette fantocci fatti con i cuscini. Cellule fotoelettriche, videocamere, corsi di aggiornamento per le guardie, massima sicurezza e l'assassino Martin Gurule se n'è andato fregando tutti con un fantoccio nel letto. Era passata da venti minuti la mezzanotte, quando la seconda parte del piano è scattata. Anche questa, semplicissima: tutti fuori, sul tetto, e saltare, sperando di atterrare oltre il filo spinato. Le guardie hanno visto i sette appena sono usciti allo scoperto, li hanno puntati con i riflettori, hanno urlato intimando la resa, cominciato a sparare ad altezza d'uomo. Sei tra i fuggitivi si sono bloccati, mani in alto, la polvere alzata dai proiettili tra i loro piedi. Uno ha continuato a correre, oltre il recinto, il fascio di luce, il frastuono delle urla e degli spari. Hanno cercato, invano, il suo sangue sulla terra: non l'hanno neppure colpito. Dicono che non sia armato, ma, comunque, pericoloso. Ha già ucciso e potrebbe farlo ancora. Da perdere, gli resta nulla. Stanno battendo la zona intorno a Huntsville, cinquecento guardie con i cani, stuzzicati dall'odore delle lenzuola di Martin Gurule, altre a cavallo, nei boschi. Elicotteri sopra il Texas. George Bushjr. ha chiesto di essere informato personalmente degli sviluppi. Le televisioni trasmettono in continuazione le immagini del fuggitivo, perché chi lo incontra lo denunci. Nel filmato ha una divisa carceraria bianca, le manette, cammina accanto a un poliziotto e sorride. Sembrerebbe diretto al braccio della morte e invece stava pensando di andare via, almeno per una notte. O per quanto potrà correre lontano da Huntsville e dalle braccia della morte. Gabriele Romagnoli Si è nascosto dopo l'ora d'aria nessun guardiano se ne è accorto Cinquecento guardie con i cani stanno cercando il fuggitivo Huntsville è la prigione più famigerata d'America L'ultima esecuzione fu quella della Tucker Martin Gurule è riuscito ad allontanarsi di corsa sotto il moco dei secondini ucciso in una rapina Cinquecento guardie con i cani stanno cercando il fuggitivo l'iniezione letale: aveva Dal carcere di Huntsville nel Texas il mattatoio d'America è fuggito Martin Gurule E' riuscito ad eludere il controllo delle cellule fotoelettriche delle videocamere poco dopo la mezzanotte Le guardie hanno sparato invano senza bloccare la sua corsa
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