Nuoto appello del Papa

Nuoto appello del Papa Nuoto appello del Papa «Un sistema pubblico che integri le risorse» ROMA. Torna in campo il Papa sulla parità fra scuola pubblica e privata. Nel giorno in cui le associazioni cattoliche e laiche manifestano in piazza e portano al presidente del Senato Mancino un milione e mezzo di firme chiedendo che la proposta di legge presentata a Palazzo Madama venga discussa al più presto, in un messaggio agli istituti cattolici Giovanni Paolo II dice che «un sistema pubblico integrato dell'istruzione» e «condizione indispensabile perché l'istituzione scolastica sia strumento moderno ed efficace di formazione e fattore di progresso per l'intera società». E' l'idea nuova di ima scuola statale e non statale ma in ogni caso «pubblica» nel senso di pubblico servizio, su cui si sono sintonizzate forze cattoliche di maggioranza e opposizione e che comincia a far breccia fra i laici (Franco Marini si era compiaciuto con Luigi Manconi per la convergenza tenninologica, che supera l'antica dicotomia fra pubblica e privata). Non a caso concetti analoghi li esprime Mancino nel ricevere le firme. «Allo Stato dovrebbe interessare il servizio, non chi lo gestisce», sottolinea il presidente del Senato ricordando i «tabù ideologici» del passato e le «vecchie divisioni ideologiche» che è necessario superare attraverso una legislazione che realizzi una «convergenza in termini equilibrati» consentendo quel «pluralismo culturale essenziale in ima democrazia». Non diversamente si esprime il presidente della Camera Violante, a Verona al salone della scuola. Violante considera superata ogni contrapposizione fra pubblica e privata: il problema vero è assicurare una reale parità tra i giovani e le famiglie più o meno ricche: «A me interessa che un ragazzo abbia tutte le possibilità di realizzare se stesso ovunque vada. Lo Stato che privilegia un settore invece di un altro non è uno Stato democratico». Fin qui le idee generali. Ma scendendo sul piano pratico e politico, ì senatori restano divisi. Cesare Marini, capogruppo dello Sdì, sostiene che la posizione del cardinale Ruini (che ha chiesto un contributo per ogm allievo delle scuole non statali pari a metà di quando lo Stato spende pur la statale - farebbe 4 milioni a allievo) è assolutamente legittima «ma non può non mettere in campo una profonda revisione del Concordato». Ma il senatore Ppi Leopoldo Elia è di parere opposto; giudica «marginale» la proposta di Cesare Salvi che limita il contributo alle famiglie al costo di libri, trasporti, mense. Con Ruini si schierano Udì-, Ri, e Ccd. E Bertinotti chiama a una «sollevazione popolare», mentre la Cgiì lancia due giorni di manifestazioni e dibattiti a metà dicembre. [m. g. b.j

Luoghi citati: Roma, Verona