Dini «turbato»
Dini «turbato» Dini «turbato» / Verdi: non ci rappresenta ROMA. Una vicenda complessa quanto il caso Ocalan, quella del generale Augusto Pinochet, per il ministro degli Esteri Lamberto Dini. «Paesi in cui vige lo stato di diritto come la Spagna - ha detto a margine della sua comunicazione alle commissioni Difesa ed Esteri del Senato sul consiglio ministeriale della Ileo - ne hanno chiesto l'estradizione, per portare in giudizio l'ex generale per i reati commessi non in Spagna, ma durante la sua dittatura in Cile. Sono turbato - ha sottolineato il ministro - che non sia stato a farlo il governo cileno, che è un governo democraticamente eletto, e che abbia scelto la strada della riconciliazione nazionale cercando di non dimenticare, ma di non fare del generale Pinochet un elemento di scontro che sia ostativo di una riconciliazioni; nazionale». «Da un ministro degli Esteri ci si attende che rappresenti l'orientamento del governo, di più: il comune sentire del Paese. Non certo quello della sua piccola parte politica». A criticare a testa bassa le dichiarazioni del ministro degli Esteri Lamberto Dini sul caso Pinochet è il presidente dei senatori Verdi Maurizio Pieroni. «Quando Dini si dice turbato, per i contrasti innescati dalla sentenza dei Lord inglesi sulla immunità a Pinochet e parla di delitti "attribuiti all'ex dittatore" - afferma Pieroni - non rappresenta noi, né la maggioranza, né il comune sentire dell'Italia democratica». «Come cittadino, io penso clic chi è accusato di gravi crimini, sia che questi siano stati compiuti attraverso l'uso del potere statale sia con il terrorismo, in generale è bene che ne risponda in un regolare e garantito processo». Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, dinante una conferenza stampa con il premier spagnolo José Maria Aznar. D'Alema non é voluto entrare nel merito dell'estradizione di Pinochet in Spagna affermando: «Io non entro in queste delicate e complesse vicende perché ho già problemi nostri abbastanza compii cati relativi alle estradizioni» «Affermare che chi é accusato di gravi crimini va processato - ha poi affermato D' Alema é un principio positivo nelle relazioni internazionali e nella vita degli Stati. Bisogna che ci diamo gli strumenti perché questo possa avvenire». E qui D'Alema ha sottolineato la necessità ili una Corte penale internazionale clic sarebbe «certamente uno strumento importante per affrontare ciucile situazioni che non possono essere risolte dalla giustizia dei singoli Stati». |e. st.)
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