« Non è una vendetta su Blair » di Fabio Galvano

« Non è una vendetta su Blair » « Non è una vendetta su Blair » «Ci ha licenziati, ma la sentenza non c'entra» LORD COLWYN PARI EREDITARIO y LONDRA NA patata bollente gettata di proposito dai Lord nelle mani di Blair? Non riesco a crederci, ritengo che siamo al di sopra di certi piccoli giochi di parte, di picche e ripicche. Se i Law Lords hanno negato l'immunità a Pinochet è stato sulla base di ragionamenti e procedure squisitamente giudiziari, che nulla hanno a che vedere con la loro attività legislativa e tantomeno con l'irritazione per tutto quello che il primo ministro vuole fare a chi, fra di noi, è in quella Camera per diritto di nascita». Cinquantasei anni, dentista; ma anche, dal 1967, Pari d'Inghilterra. Lord Colwyn, conservatore, è uno di quegli «ermellini» di Sua Maestà che, se Tony Blair la spunterà come pare onnai inevitabile, dall'anno prossimo non potrà più occupare il suo posto nella lunga teoria di divani ricoperti di pelle rossa della House of Lords. Non è di quelli che hanno contestato la regina, quando martedì la sovrana ha letto in Parlamento il discorso pro- grammatico del governo che comprendeva la riforma della Camera dei Lord. Ma oggi è di Pinochet che si parla. E i Lord, mercoledì, sono stati quelli che hanno negato all'ex dittatore cileno il rientro a Santiago. «I cinque Lord che gli hanno negato l'immunità sono tali in quanto giudici. La loro decisione è stata quindi da giudici e non da Lord; anche se poi in altri momenti hanno lo stesso diritto di tutti e votano su questioni legislative. L'unico neo che si potrebbe trovare nel loro operato è di non avere battuto ciglio sul fatto che Pinochet vecchio, fragile e malato - sia stato arrestato mentre era in ospedale. A me, che data la mia estrazione professionale mi occupo in particolare di questioni legate a sanità e medicina, la cosa è parsa deontologicamente discutibile». Ma che si vogliano fare paralleli fra la riforma dei Lord e la sentenza per Pinochet appare comprensibile: la rabbia fra i Pari è grande. «Questo ò vero, ma non tanto per i motivi che alcuni suppongono. Credo che nessuno di noi, voglio dire di noi Pari a diritto ereditario, consideri la nostra posizione difendibile. Se vogliamo davvero spingere la Gran Bretagna sulla via di una maggiore democrazia è necessario riformare una Camera che, per quanto riguarda una parte considerevole dei suoi membri, è ben poco democratica. Quello che ci lascia perplessi, piuttosto, è che bene o male noi rappresentiamo uno spaccato della società britannica; e che proprio perché non politici di professione cerchiamo di operare nell'interesse di tutti. La vera polemica - aspra, a tratti è per il rifiuto di Blair di dire fin da adesso quali siano le sue intenzioni, cioè come si articolerà una Camera dei Lord senza ereditarietà». Ma lei che cosa avrebbe fatto? «Avrei deciso, semplicemente, di escludere a partire da oggi l'ereditarietà. Sono certo che nel giro di 12 o 15 anni i Pari con diritto ereditario sarebbero praticamente scomparsi: senza drammi, senza polemiche. Invece che cosa succede? Senza di noi i laboristi avranno la maggioranza. E inevitabilmente, quando i conservatori torneranno al potere, dovranno a loro volta nominare nuovi Pari a vita per ristabilire l'equilibrio. Insomma, la procedura rischia di diventare ancor meno democratica di quanto sia adesso, con persone pronte ad agire per il meglio, senza fare politica a tutti i costi. Tanto più che, nelle attuali circostanze, la presunta maggioranza conservatrice in una tipica giornata di lavoro è. poco più di un mito: se la scorsa settimana abbiamo sconfitto Blair sulla legge elettorale per le Europee e stato perché molti liberali e la formazione mista hanno votato con noi». Per lei che cosa significherà? «Dopo 32 anni un cambiamento di vita. Peccato». Lord Onslow ha dotto che per protesta si comporterà «come un hooligan». «Ma anche che, se ci sarà una soluzione degna, si ritirerà in buon ordine». E l'aver rimesso il caso Pinochet nelle mani del governo non è un monito a Blair? «Credo troppo nell'imparzialità dei Law Lords per sospettarlo». Fabio Galvano «1 colleghi che hanno negato l'immunità hanno deciso solo in quanto giudici. Credo troppo nella loro imparzialità per sospettare ritorsioni»

Persone citate: Pari, Pinochet, Tony Blair

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Santiago