Cile, assalto alle ambasciate
Cile, assalto alle ambasciate Cile, assalto alle ambasciate Sostenitori del generale contro le legazioni spagnole e inglesi SANTIAGO. Sessantaquattro persone sono state arrestate in Cile durante le manifestazioni di giubilo o di protesta che hanno fatto seguito alla decisione con cui i Lord britannici hanno negato l'immunità all'ex dittatore Augusto Pinochet. Cinquantacinque arresti sono stati effettuati a Santiago, nove a Concepcion, a 515 chilometri dalla capitale. In Cile le reazioni sono state contrastanti. Da un lato i sostenitori del generale, infuriati per il verdetto, alcuni dei quali hanno tentato un assalto alle ambasciate spagnola e britannica. Dall'altro i familiari dei «desaparecidos» e la sinistra, esultanti per il via libera britannico a un potenziale giudizio penale. Nel quartiere residenziale Las Condes di Santiago, circa 300 seguaci dell'ex dittatore sono scesi in piazza e hanno bloccato il traffico. Quando la polizia è intervenuta per disperderli ci sono stati scontri e gli agenti hanno fatto ricorso ai lacrimogeni. Simili disordini si sono registrati anche a Concepcion e a Valparaiso, nel Sud. Particolarmente ostili i dimostranti nei riguardi dei giornalisti britannici che seguivano le manifestazioni. Una troupe della Bhc e stata insultata e spintonata. Negli incidenti sono rimasti feriti sei funzionari eh polizia. Perduta la battaglia giudiziaria con la sentenza della Camera dei Lord che ha escluso l'immunità rendendo possibile un'eventuale estradizione dell'ex dittatore Augusto Pinochet in Spagna, il Cile tenta la carta diplomatica per evitare il processo al generalo. L'ultima parola sull'estradizione spetta al ministro britannico dell'Interno, Jack Straw, che dovrà decidere entro mercoledì, e una delegazione cilena, guidata dal ministro degli Esteri, Jose Miguel Insulza, si recherà a Londra per incontrarlo e chiedergli di consentire a Pinochet il ritorno in patria. «Vorremmo una decisione rapida. E' come se ci fosse una ferita in suppurazione e dunque dobbiamo chiuderla subito», lia detto l'ambasciatore del Cile in Gran Bretagna, Mario Aitaza. Il ministro Insulza andrà anche a Madrid, da dove è partita la prima richiesta di estradizione per Pinochet, firmata dal giudice Baltasar Garzon che lo accusa dei crimini commessi dal regime militare golpista. Anche Francia e Svizzera hanno chiesto l'estradizione dell'ex dittatore. Per Isabel Allende è giunto il momento di procederi; ad una riforma della Costituzione cilena. «Abbiamo di fronte una doppia sfida», ha dichiarato la figlia del Presidente cileno vittima del colpo di Stato del 1973. «E' un momento di rivendicazione per molte vittime, per coloro che hanno sofferto; é anche il momento di procedere ad una riforma della nostra Costituzione in modo da abolire la legge di amnistia e di mettere in grado anche la giustizia cilena di fare il suo corso. Credo che solo così otterremo le basi per una vera riconciliazione». [e. st.] La delegazione inviata da Santiago non sarà ricevuta I Tory chiedono «compassione» Una manifestante filo-Pinochet bloccata dalla polizia nella notte a Santiago Sorto, il ministro dell'Interno britannico. Jack Straw
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