Deutsche Bank punta su Telekom di Ugo Bertone

Deutsche Bank punta su Telekom Deutsche Bank punta su Telekom Una soluzione tedesca per la globalizzazione FUSIONI E MERCATO DeutscheUna soluzioLM MILANO ~ ULTIMA ad arrivare nell'affollata arena delle telecomunicazioni è un nome illustre: la Deutsche Bank. Il colosso bancario tedesco, concentrato nell'impresa di acquistare Bankers Trust e di sfondare così sul mercato Usa, non trascura lo scenario delle nuove tecnologie. E così, a sorpresa, il nome della banca figura nella lista dei possibili compratori di una quota della tv via cavo controllata da Deutsche Telekom. L'ex monopolista telefonico è obbligato dall'authority locale (a sua volta sollecitato da Bruxelles) a cedere la tv, che finora ha accumulato solo perdite. Ma, nonostante i risultati non esaltanti della società, la lista dei compratori comprende una ventina di nomi. Tra questi la Deutsche Bank, che concorrerà assieme ad alcuni operatori indipendenti via cavo, merita un occhio di riguardo. Non solo per le dimensioni del gruppo, ma anche perché la scelta di puntare sui mass-media e le tecnologie della comunicazione coincide con la decisione di razionalizzare il portafoglio partecipazioni. Deutsche Bank, del resto, ha già mosso le sue pedine nell'ultimo periodo: pochi mesi fa il colosso di Francoforte ha infatti acquisito il 40% della Axel Springer, a sua volta nell'orbita del gruppo Kirch, il magnate delle tv (già intimo amico di Helmuth Kohl) al centro delle possibili alleanze con Berlusconi, Al Waleed e Murdoch. La partita tedesca non è di sicuro l'unica che si sta giocando nel recinto delle telecomunicazioni europee. In Italia, mentre cresce l'attenzione (a tratti morbosa) per l'asse Murdoch-Moratti, ecco che si profila l'affondo di nuovi protagonisti. E' lo stesso presidente dell'Enel Chicco Testa a rivelare un «agreement» tra Wind, il terzo gestore telefonico, e Canalplus, azionista ili maggioranza assoluta di Telepiù, per l'ingresso della stessa Wind nella piattaforma digitale controllata dalla società francese. Di fronte all'asse TelecomMoratti-Murdoch, si profila perciò l'alleanza tra Wind, che ha a disposizione la potenza di fuoco dell'Enel, più Telepiù, la stessa Rai e Mediaset. Dall'Italia a Parigi. Qui, la guerra odierna riguarda la telefonia mobile: il duello è tra Bouygues Telecom, il secondo gestore (in cui Telecom Italia controlla il 19% del capitale), e l'ex monopolista France Télécom. Bouygues, riferisce il quotidiano «Les Echos», si è rivolto al tribunale della concorrenza per denunciare le pratiche di «dumping» del colosso di Stato, tra pochi giorni al centro del collocamento di una seconda «trancile» di titoli in Borsa. Secondo Bouygues Telecom il colosso di Stato abusa della sua posizione dominante, mescolando telefonia mobile e fissa. Ma la guerra è assai più apsra: in casa Bouygues, infatti, è in corso l'offensiva del secondo socio, la famiglia Bollore che lui denunciato il patto di sindacato con Bouygues solo pochi giorni fa. Infine, per concludere la cronaca ili una giornata qualunque della movimentata stagione delle tecnologie della comunicazione, di nuovo a Milano. Qui si è presentata Kiwi I Ventura, che vanta due promotori eccellenti: Elserino Piol, e Oliver Novick; il primo obiettivo Interphone, società specializzata nel traffico telefonico via Internet. Il partner? Carlo De Benedetti, con il 30% (non si sa se con Gir o Colide). L'avventura continua. Ugo Bertone Franco Tato, amministratore delegato dell'Enel E' nelle Tic con la Wind

Luoghi citati: Bruxelles, Francoforte, Italia, Milano, Parigi