Gli «orfani» di Martinazzoli

Gli «orfani» di Martinazzoli Favoriti il ds Corsini e il «polista» Dalla Bona, insidiati dall'esponente del Carroccio Galli Gli «orfani» di Martinazzoli A Brescia 7 candidati sindaco e 19 liste BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO «Dice beau il Mino Martinazzoli: "Broscia è una città dal respiro europeo e la politica si deve fare volando alto". Lui, però, ormai ha voluto atterrare e non c'è più stalo verso di fargli riprendere il volo. Così in questa campagna elettorale dobbiamo accontentarci di svolazzi a mezzo metro da terra e di risse da pollaio». Mentre aspetta la benedizione di Franco Marini ai candidati tu' centro sinistra, l'anziano democristiano filosofeggia di aquile e di altri meno nobili pennuti. C'è voglia di mugugni ma, soprattutto, un mix di amore-odio verso quel Mino che ha deciso di non ricandidarsi rischiando di disperdere la sua cospicua dote di consensi. Sì, perché, nel bene e nel male, il Martinazzoli che, dopo quattro anni da sindaco, ha ripiegato le ali (qualcuno maligna per dispiegarle più liberamente quando in Primavera incomincerà il volo verso il colle più alto eh Roma) è il vero punto politico attorno a cui ruota questa competizione. La gara è affollata: sette candidati sostenuti da 19 liste, ma alla vittoria puntano in due: per il centro sinistra Paolo Corsini, docente di storia, deputato dei Ds, che è stalo sindaco dal '92 al '94 e vicesindaco, con Martinazzoli, altri due anni; per il Polo Giovanni Dalla Bona, imprenditore, già presidente dell'Associazione Industriale Bresciana Terzo incomodo, che al momento del ballottaggio potrà gettare sul piatto della bilancia i suoi voti facendola pendere per l'uno o l'altro schieramento, il leghista Cesare Galli, avvocato e professore all'Università di Parma. La particolarità di questa campagna elettorale, prima ancora che da ciò che si senti: si intuisce da ciò che si vede: dalle icone, cioè, che tappezzano i muri della città e dai dépliants che ne iuta- sano i tombini. Dalla Bona troneggia solitario esibendo nelle varie foto diversi colori di capelli che hanno fatto serpeggiare anche nei circoli più esclusivi, interrogativi maligni sul suo parrucchiere. E, sembra, abbiano inquietato non poco lo stesso Silvio Berlusconi. Paolo Corsini, invece, appare spesso ripreso in compagnia di Giuseppe Onofri, candidato vicesindaco del Ppi. Il doppio ritratto vuole sottolineare uno dei punti fondanti del programma della coalizione: la continuità con la giunta Martinazzoli. Anche se non ò sempre facile convincere un certo mondo cattolico che centro sinistra e sinistra-centro sono, in fondo, la stessa fornitila. Distinzioni che hanno sollevato scintille, prima di tutto tra i padri nobili. Così il Cavaliere arriva a Brescia e bolla come traditori «quei cattolici che qui come a Roma, hanno consegnato ai comunisti le chiavi della città». Quindi battezza Corsini come «un erede di Togliatti». Secca la replica di Miutinazzoli che attacca Forza Italia. Cita Musil e osserva: «Sono tempi davvero non felici quando un ciarlatano è considerato un genio». Come accade, ad esempio, a «quel conferenziere da collant pronto a discutere con competenza di cose che non conosce». Il riferimento è a Vittorio Sgarbi che giorni fa ha criticato la politica do' centro sinistra durante un incontro sponsorizzato da una ditta di calze da donna. E ieri sera, gli affondi sono proseguiti con Veltroni: «Berlusconi sembra entrare in una sorta di macchina del tempo e viaggiare indietro di 30 anni tra fantasmi e ideologie». Poi ima rassicurazione: «I Ds non vogliono certo negare l'esperienza dei cattolici democratici e non avanzano nessuna ambizione integralista». I due principali antagonisti non si sottraggono ai colpi bassi. Corsini parla di Dalla Bona come «d'uno che si sente al di sopra delle leggi». E minaccia querele per un'intervista falsa pubblicata da un giornalino elettorale curato da Forza Italia: «Si ironizza sul tempo libero che mi lascerebbe l'incarico universitario e mi si fa passare come uno che non ha mai lavorato. Questo è maccarti- smo». Giorni fa Striscia la Notizia gli ha affibbiato il Tapiro d'oro dopo aver sorpreso una deputata del Pds che votava in sua vece a Montecitorio. Ride (verde), Corsini: «Sarò il primo sindaco tapiro d'Italia. Comunque sempre meglio che tapino». Allude, forse, a Dalla Bona? «Veda lei». Il quale Dalla Bona si vanta di non avere «nessun precedente politico» con la stessa foga con cui garantirebbe di non aver nessun precedente penale: «Sono concreto e pragmatico». Punto centrale del programma del Polo: la sicurezza perché i bresciani «non sono più padroni in casa loro», assediati da «clandestini, nordafricani, albanesi e nomadi». Considerazioni che richiamano quelle del leghista Cesare Galli: chiudere centri di accoglienza e campi nomadi, pattuglie di vigili di quartiere, divieto di fermata per le auto lungo le vie della prostituzione, squadre anti abusivismo e anti spaccio. Se la Lega non andrà al ballottaggio darà ai suoi elettori indicazioni su chi votare? «Se non vinceremo faremo una opposizione costruttiva». Renato Rizzo / i precedenti ) 1AMMIN1STRATIVE'94 ! < )^ POUTICHrW j ( (doti in %) Scggi CAMERA (dali in %) 0$ 20,4 12 Lego Nord 23a Rif. Com. 6,7 2 Pds 17,8 tpi 20,1 11 Forza Italia 19,8 Centro 2,2 - Pannella-Sgarbi 2,8 legaNord 15,7 6 CtdCdu m An 12,1 3 An 10,9 Cen-Deslia 12,1 3 Rifond. Comun. 6,4 Lego Alpina Lumbarda 0,7 - Ppi-Svp-Pri-Ud-Prodi 7A Lg. Pens.-Lg, Alplno 0,7 - Fed. Verdi 2,3 ListoCivica 4,4 2 ListaDini 4,1 ListoCivkfl 2,0 1 Mot. Sot Trie |v 0,5 ListaCivito 1,1 - %\ Listo Ecol. ifi - \\ Part. Legge Naturale 0,3 - %V IL BALLOTTAGGIO DEL '94 Mino Martinazzoli (Ppi, Pds) 56,5% Vito Gnutti (Lega, Forza Italia) 43,5% 7 ULIVO Il centro sinistra schiera Paolo Corsini: docente di storia, deputato dei Ds è già stato sindaco di Brescia dal '92 al '94 POLO Giovanni Dalla Bona, imprenditore, già presidente della Associazione Industriale Bresciana «corre» con il centrodestra LEGA L'avvocato (e docente universitario a Parma) Cesare Galli «difenderà» il Carroccio in una delle sue tradizionali roccaforti

Luoghi citati: Brescia, Italia, Parma, Roma