«I clandestini? Arrestiamoli»
«I clandestini? Arrestiamoli» «I clandestini? Arrestiamoli» Ilpm Cordova: così si ferma l'invasione NAPOLI. Arresto, carcere, espulsione. E' la ricetta del procuratore di Napoli, Agostino Cordova, per frenare l'immigrazione illegale in Italia. I clandestini dovrebbero trovare ad attenderli le manette e, dopo un congruo periodo di detenzione, essere rispediti in patria. La proposta, presentata come la soluzione più semplice al problema dell'invasione quotidiana dei disperati che cercano lavoro e futuro, è arrivata dal palco del teatrino di corte del Palazzo Reale di Napoli dove Cordova partecipava ieri ad un convengo sulla lotta alle mafie. Le leggi esistenti, sostiene il procuratore, rendono impossibile il controllo degli ingressi clandestini, e allora bisogna pensare al carcere come ad un sicuro deterrente. «La normativa - dice Cordova - rende impossibile o inefficace il controllo. Basterebbe arrestare in flagranza le persone colte in clandestinità». E visto che al centro del dibattito in corso a Napoli c'è la capacità dello Stato di difendere la legalità, il procuratore non rinuncia alla polemica: «Non vedo alcun controllo del territorio laddove non è possibile neppure il controllo dei clandestini che invece, in astratto, è di estrema facilità». Per Cordova, la via da seguire è lineare: dopo l'arresto e la carcerazione, per i clandestini dovrebbe essere prevista «l'immediata espulsione». E che finora non si sia pensato a ricorrere alle manette, lascia in fondo sconcertato il procuratore di Napoli. Quello indicato, sottolinea, ò invece un «rimedio del tutto ovvio, ma che, rileva Cordova, per motivi che come magistrato non mi interessano, è fuori di qualsiasi previsione». Una provocazione? Di sicuro, l'idea è piaciuta al Sap: «Ben detto procuratore - plaude il sindacato di polizia - noi siamo pronti». «Dal procuratore di Napoli - sostiene il segretario generale Giorgio Iimocenzi - giiuigono le prime proposte concrete per porre fine all'assedio delle nostre frontiere. Condividiamo la proposta, ma anche lo scetticismo del dottor Cordova». Per il segretario del Sap, «l'impegno ed il sacrificio delle forze di polizia» si scontrano con l'impossibilità «di un'azione legale nei confronti dei clandestini». [m. cir.)
Persone citate: Agostino Cordova, Cordova, Giorgio Iimocenzi
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