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LA NONNA DEGLI IMMIGRATI ADOTTATA A SAN SALVARIO LA NONNA DEGLI IMMIGRATI LA nonna adottata dagli immigrati vive in via Saluzzo, in pieno San Salvano. O -San Calvario", comi- qualcuno Ita scritto su uno striscione teso da un balcone all'altro, tagliando la strada. Maria De Gasperi, 78 anni compiuti a settembre, abita in un vecchio palazzo, nel cuore delle tensioni e dei problemi che Torino ha conosciuto con l'immigrazione nordafricana. La sua cucina è sul balcone di ringhiera, al primo piano. Giù c'è il cortile, lastricato in pietra. Su quel cortile si affacciano le vite di sessanta inquilini, 22 famiglie, sparsi su quattro piani. Quasi tutti stranieri. Sorride Maria De Gasperi: -Si, sono diventata la nonna di questi radazzi marocchini-. Parla di Omar e Mostafa, che vivono li da tre anni, che lavorano ai Mercati generali, che alla sera, «li vedo attraverso i vetri", si preparano cena e che poi. «poveri, bravi ragazzi», si lavano i vestiti che stendono sui fili di terrò, a sgocciolare nel corrile. Sorride raccontando la storia ili Omar e Fatima, arrivati da pochi mesi. Hanno un bambino di sei anni, lei lo vede ogni mattina sul balcone, lo zainetto con i libri in spalla, per andare a scuola. E ride di Brahim, che ha posto un biglietto accanto al proprio campanello: «Non funziona, suonare a Maria De Gasperi». Mormora chele tengono compagnia, la aiutano. Non ha più parenti ma, aggiunge, non è sola, due volte alla settimana passa l'assistente del Comune, ha una piccola pensione. Però racconta, spesso, al mattino, qualcuno di loro le bussa ai vetri, chiede se le serve qualcosa. E quando un mese fa, era già buio, è caduta sul balcone per colpa delle gambe malferme, è stato uno di loro a sentire i suoi lamenti, a soccorrerla, a prenderla in braccio. Scuote la testa Maria De Gasperi, dice che la vita ha sempre delle sorprese: la sua famiglia è un po' in questo cortile, oltre i vetri della cucina. Ezio Mascarino