MINISTRI IN LIBERA USCITA di Luigi La Spina
MINISTRI IN LIBERA USCITA MINISTRI IN LIBERA USCITA Cj E' un problema di verità, c'è un problema di collegialità, c'è un problema di coerenza tra il diritto e la politica. Il caso Ocalan non solo ha ficcato l'Italia nel più grave pasticcio internazionale degli ultimi anni, ma ha dimostrato, in maniera lampante, le difficoltà «genetiche» del governo. Un ministero di coalizione che affronta i problemi per linee partitiche e che costringe il presidente del Consiglio ad affannose, ripetute mediazioni politiche. Se D'Alema non correggerà rapidamente il metodo di gestione, i rischi per la tenuta del suo governo diverranno preoccupanti. Nei giorni scorsi i segnali erano già evidenti". I vari ministri, parlando più come capi-delegazioni dei partiti della maggioranza che non come membri di un governo, avevano aperto un fuoco d'artificio dichiarativo assolutamente senza freni. Il ministro Cardinale, sulla Telecom, aveva subito vantato competenze in materie a lui estranee e le critiche lo avevano costretto a precipitose marce indietro. La collega Jervolino, buonista confessa e orgogliosa di esserlo, incrinava il muro numerico delle accoglienze nei confronti degli emigrati che il predecessore Napolitano aveva eretto. Il responsabile della Funzione Pubblica, il socialista Piazza, si iscriveva nella lista degli ultralaicisti sulla scuola privata contro gli orientamenti proclamati dal governo. L'elenco, comprendente Scognamiglio e Folloni, impegnati nell'annuncio di iniziative non concordate e contraddette da altri ministri, si chiudeva con Bersani e Zecchino che propugnavano un inopinato ritorno al nucleare che non risultava nel programma esposto da D'Alema in , Luigi La Spina CONTINUA A PAGINA 8 PRIMA COLONNA
Persone citate: Bersani, D'alema, Folloni, Jervolino, Napolitano, Ocalan, Scognamiglio, Zecchino
Luoghi citati: Italia
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