La stupidità dei popoli industrializzati

La stupidità dei popoli industrializzati LA LETTERA DI O.d.B. La stupidità dei popoli industrializzati CARO corrispondente, lei proprio non può campare senza un grande tema ila discutere. Per fortuna, però, è disposto a cercare di sciogliere il mistero. Lei dice, infatti: «Io che sono del popolo penso, semplicemente, che la colpa, se la colpa esiste, è di tutti (me compreso), cioè della nostra stupidità di popolo e di tutti i popoli industrializzati: non sono i governi o le industrie, ma i popoli che "spingono" all'inquinamento del mondo. Prendiamo i soliti Americani che sono sempre i primi in tutto, anche nello sporcare l'aria del mondo (v. articolo di Gabriele Beccaria: "Effetto serra, vince la linea Usa" La Stampa dei 14 novembre): quante volte gli Stati Uniti nelle conferenze internazionali sui cambiamenti climatici hanno procrastinato la loro riduzione di La studei pindustr pidità opoli alizzati emissioni di gas a effetto serra (e nello stesso tempo invitavano i Paesi in via di sviluppo a non più "sviluppare" gas!). Il motivo è semplice: la politica elettorale del candidato alla Casa Dianca è fondata sulle promesse al popolo. "Eleggete me, non il mio avversario e non dovrete rinunciare a nessuno dei vostri diritti" il tutto condito con frasi come "niente nuove tasse", avendo l'accortezza di non dire mai al popolo: "Rinuncia all'automobile e pagherai meno tasse"! Ecco che il popolo darà il voto a colui che lo rassicura sempre con: "Ciò che hai non ti verrà tolto". Questa politica la recepiscono tutti, cioè tutti coloro che hanno qualcosa, naturalmente; a chi non ha nulla non interessa nulla chi va al governo o di cosa promette. Però, resta il fatto che saremo FREGATI TUTTI: poveri e ricchi, lavoratori e scansafatiche, disoccupati e potenti, operai e intellettuali. "A livella" direbbe Totò non fa distinzioni. Distinti saluti e "lunga vita!"». Scherziamo, gentile signor Giulio Mantovani? Suvvia non citi i comici. Sono la gente più triste del mondo e non sanno mai ridere bene. Oreste del Buono Gentilissimo Signor Del Buono, abbandonato il filone del perché esista il male nel mondo (che pare non interessi molto) ne ho trovato un altro: l'allarme ambiente; l'inquinamento è un male che pare interessi tutti, ma non si riesce a capire perché, nessuno e nessun governo può farci qualcosa. Certo molte sono le voci autorevoli di sociologi, ecologi, ambientalisti, politici, industriali ecc. ognuno è abilissimo nel convincere che la colpa è sempre degli altri e i tuttologi hanno sempre pronta la ricetta per rimediare alla catastrofe imminente... Giulio Mantovani, Carmagnola (TO)

Persone citate: Del Buono, Gabriele Beccaria, Giulio Mantovani, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Carmagnola, Stati Uniti