«L'ottimismo compagno degli anziani»

«L'ottimismo compagno degli anziani» Ricerca del Cnr «L'ottimismo compagno degli anziani» ROMA. Se ò vero che vecchiaia è sinonimo di maggiore saggezza, l'Italia Ì! sulla buona strada: il nostro Paese vanta il più elevato indice di invecchiamento tra tutte le nazioni sviluppate. Alla nostra situazione demografica, infatti, gli altri Paesi arriveranno tra venti o trent'anni. I nostri vecchi stanno prendendo, sempre di più, la scena nazionale; soffrono di ipertensione (60%); si alimentano male e tendono al sovrappeso (46% dei maschi e 39% delle donne); sono autosufficienti (nel 65% dei casi). Ma, soprattutto, sono tanti. 1 dati sono forniti dal Consiglio nazionale delle ricerche a conclusione del «Progetto finalizzato invecchiamento», iniziato sei anni fa. Coloro che hanno superato i sessantanni sono il 22"n della popolazione e i vecchi, se si accetta la definizione per chi ha sorpassato la tappa dei (if> anni, costituiscono il Ili"!, e hanno «doppiato» i giovani con meno di 15 anni (15%). Gli ultraotlantcnni, ovvero i grandi vecchi, stanno aumentando con ritmo esponenziale e nel 2041 saranno il 10% della popolazione. In viitii di questa più che soddisfacente situazione «geriatrica», l'Italia ha acquisito una indiscussa leadership scientifica nello studio sugli ultracentenari e sui segreti deH'«invccchiamcnto di successo». Chi arriva, e in molti casi oltrepassa, i cent'anni, a quanto pare, lo fa alla grande. Nel nostro Paese, i centenari sono 5500 e uno su tre vanta buona salute. «La personalità - rivela Claudio Franceschi, direttore scientifico dell'Istituto nazionale ricerca e cura degli anziani è importante quanto i fattori genetici», ('osi autostima e un atteggiamento ottimista nei confronti dell'esistenza, non separati dall'affetto dei familiari, sono un buon bagaglio psicologico. Occorre anche una situazione socioeconomica ottimale. Requisiti che prevalgono al Nord, dove la percentuale di ultracentenari è doppia rispetto al Sud. L'idcnt ik.it. dell'anziano esce dallo studio condono dall'Usa (Italian longitudinal study on aging) su 5630 anziani, in otto centri del nostro Paese, dal '92 a oggi. E porta gli esperti a fare considerazioni preoccupate. Piergiorgio Strata, presidente del Comitato di Progetto, osserva che stiamo andando verso un sistema in cui aumenta di molto il rapporto tra la quota di popolazione attiva e quella che è uscita dal mercato del lavoro 11 fenomeno è stato rapido: in poi u più di una generazione si è verifica'a una rivoluzione demografica. Non altrettanto rapido e stato l'adeguamento delle strutturi' sociali ed economiche. L'allungamento della vita media comporta, infatti, un aumento della domanda di assistenza e di altre l'orme di sicurezza sociale. (Ili esperti manifestano grande apprensione per quello che potrebbe rivelarsi un conflitto generazionale sulla capacità del nostro Paese di mantenere un sistema pensionistico adeguato e un'assistenza sanitaria gratuita 11 Cnr ritiene di aver fornito un'informazione precisa sulle dimensioni del problema: la parola ora spetta a chi ci governa. I nostri vecchi hanno un futuro davanti a sé. duale, lo deciderà la volontà politica, |d. dan.]

Persone citate: Claudio Franceschi, Piergiorgio Strata, Progetto

Luoghi citati: Italia, Roma, Usa