«Italia anno zero per il virus dell'anno 2000»
«Italia anno zero per il virus dell'anno 2000» Allarme di un esperto sul cambio di data dei computer: «Anche le piccole imprese sono in ritardo» «Italia anno zero per il virus dell'anno 2000» Audizione al Senato: la pubblica amministrazione andrà in tilt ROMA. «E' in arrivo una bancarotta mondiale, l'economia salterà. E' una pazzia non voler affrontare il problema. Che cosa aspettate ad informare l'opinione pubblica?». L'ingegner Augusto Leggio - ex amministratore delegato delle Poste e ora componente del comitato predisposto dal governo per contrastare «l'apocalisse dei computer nel Duemila» - ha appena avvertito la commissione Industria Senato dei pericoli che correranno soprattutto «pubblica amministrazione e piccole e medie imprese». All'uscita dell'aula reazioni di «sorpresa» e di «spavento». «Tra un anno andremo in tilt», afferma Stelio De Carolis, dei Ds. «Per evitare il caos nei computer occorrebbe un'altra Maastricht, il 3 per cento del Pil mondiale», commenta Vincenzo Mungari, di Forza Italia. L'allarme, quindi, è stato nuovamente lanciato, l'ora X è ormai alle porte. Per i sistemi informatici il nuovo secolo sarà solo un ritorno al passato: «00» non significherà 2000, ma 1900. Colpa degli albori telematici. Per risparmiare memoria, negli Anni 'GO e negli. Anni '70, i programmi che riconoscono l'anno furono scritti tenendo conto soltanto delle due ultime cifre. E ora il «virus» è pronto a colpire sia i personal computer che i grandi calcolatori. Allarmanti le possibili conseguenze. La profezia dell'ingegnere non lascia molte speranze: «E' un fenomeno nuovo. Non è stata mai fatta un'esperienza di blocco totale dei calcolatori. Ma le aziende, anche quelle private, potrebbero fallire, i servizi pubblici - energia, acqua, trasporti, banche - non funzionare più. Sono a rischio le pensioni, le carte di credito, le telecomunicazioni, la distribuzione degli alimenti. In pratica tutto il sistema». Eppure le «terapie» ci sono. «Innanzitutto - propone l'ingegnere - bisogna "capire" e creare un organismo apposito in ogni azienda per studiare i programmi. Occorrerebbero anche agevolazioni fiscali, ammortamenti. Poi è necessario scegliere le applicazioni da convertire ed elaborare piani di emergenza. E infine ci sarà da gestire i contenziosi. Sono sicuro che ogni amministratore italiano sosterrà di non aver "calcolato" il pericolo». Il problema - con «il doppio zero» milioni di computer da- ranno informazioni sballate - ò avvertito in tutta la sua gravità solo all'estero. Il «Financial Times», per esempio, accusa l'Italia di essere «il Paese maggiormente sprovveduto» e «di guardare solo all'introduzione dell'Euro». L'«Economist» parla di «probabile caduta del Pil nei Paesi industrializzati». Ma la stessa Ocse avverte il rischio «di un declino della produttività, di una transitoria caduta del commercio, di una forte reazione negativa dei mercati». E l'Italia? Leggio attacca: «Siamo in ritardo di cinque anni. E al governo questo non importa. Solo il ministro del Tesoro Ciampi può rendersi conto del pericolo». E spiega: «La Gardner Group, la società di consulenza americana, ha stanziato miliardi di dollari mentre il nostro Paese si limita ai 5 miliardi di lire inseriti nel collegato della Finanziaria». Per l'ingegnere, quindi, «non è stato fatto ancora nulla». «Per adesso - afferma - in tutto il mondo soltanto la Nasa ha riconvertito i programmi. E molti dipartimenti federali statunitensi hanno imposto alle società di predisporre un piano "antivirus". Ma in Italia siamo all'anno zero. Dovremo lavorare come matti per rimediare ai futuri guasti». Il conto alla rovescia continua. E la situazione diventa sempre più drammatica: «Pur muovendoci ora, sarebbe forse tutto inutile. Certo, se i 20 del comitato sono senza un presidente e senza soldi, non si possono neanche riunire». Dopo tanto pessimismo l'ingegnere sceglie infine l'arma dell'ironia: «Forse, dobbiamo avvisare i politici che con l'anno Duemila anche l'anagrafe tributaria rischia il black out. E allora non pagheremo p;ù le tasse! Poi capiranno». Giovanni Lamberti «Il nostro Paese si è limitato a stanziare 5 miliardi nella Finanziaria mentre all'estero si investono cifre colossali» Crescono le paure per l'anno 2000 nei computer
Persone citate: Augusto Leggio, De Carolis, Gardner Group, Giovanni Lamberti, Leggio, Vincenzo Mungari
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