Roma-Tirana, patto antiesodo

Roma-Tirana, patto antiesodo L'accordo firmato ieri a Bari dai premier D'Alema e Majko Roma-Tirana, patto antiesodo Cooperazione in cambio di controlli BARI NOSTRO SERVIZIO Divise da sole 41 miglia di mare, Albania e Italia sono più vicine da ieri. Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema e il premier albanese Pandeli Majko si sono incontrati a Bari per ufficializzare il rafforzamento della collaborazione tra gli Stati finalizzata alla cooperazione e agli interventi per lo sviluppo. Ma il pilastro su cui poggia questa intesa è la sicurezza. «Non vogliamo una cortina di ferro con l'Albania, ma i criminali vanno arrestati», ha detto D'Alema, aggiungendo che una eventuale incapacità dell'Albania a frenare l'esodo dalle proprie coste e il traffico degli uomini gestito dalla criminalità organizzata «frenerebbero gli aiuti e anche gli investimenti delle aziende italiane. L'Italia aderisce al trattato di Schengen e ha obblighi precisi. Chi entra nelle nostre frontiere entra in Europa». «Se c'è stabilità democratica la scommessa si vince», ha aggiunto il presidente del Consiglio, secondo il quale «la firma del protocollo d'intesa fra i due Paesi è stata una scelta coraggiosa» che permetterà «di costruire una cooperazione tra le due sponde in grado di intercettare non solo i traffici di persone, ma anche quelli legati al contrabbando». Il governo italiano punta alla realizzazione di una conferenza per la sicurezza e la cooperazione per l'Adriatico (ci sono state già le adesioni di Croazia e Grecia), coinvolgendo anche il governo di Belgrado e la Repubblica del Montenegro. Ma intanto è già deciso di riconoscere alla Regione Puglia lo status di Regione di frontiera, richiesto da tempo dal presidente della giunta regionale Salvatore Distaso. Majko ha apprezzato la disponibilità dell'Italia e ha invitato D'Alema a estendere la collaborazione allo sviluppo economico dell'Albania e alla cooperazione, oltre che alla sicurezza. Appello accolto. Il presidente del Consiglio ha infatti rilevato che è assolutamente necessario dare sostegno politico all'Albania per rendere più stabile la democrazia creando le condizioni ideali per gli investimenti, lo sviluppo, la cooperazione per promuovere il mercato turistico. D'Alema ha detto che fondamentale sarà il progetto del «Corridoio numero 8», ossia la via di comunicazione tra Unione europea e area Sud-orientale dell'Europa. «Il programma prevede che l'autostrada transeuropea termini in territorio italiano, in corrispondenza dei porti di Bari e Brindisi, e introduce forme di sostegno finanziario alle imprese pugliesi che stabiliranno rapporti di collaborazione con quelle albanesi». D'Alema e Majko hanno aperto il loro incontro nella prefettura di Ba¬ ri. Erano presenti i sindaci pugliesi e quelli di Tirana, Valona, Durazzo, Burrel e Shkodra. Poi hanno incontrato i vescovi, gli imprenditori e hanno chiuso la giornata con i giornalisti. In una tenda del campo di accoglienza di Bari Palese, D'Alema ha garantito a un gruppo di volontari impegnati negli aiuti ai profughi l'impegno del governo a venire incontro alle loro esigenze. Parlando agli imprenditori, incontrati nella sede della Camera di commercio, D'Alema ha sottolineato che essere una Regione di frontiera significa per la Puglia grandi opportunità: «L'Albania, al di là delle potenzialità rilevanti che ha, è anche il punto di passaggio per un mercato che comprende 200 milioni di consumatori». A ricordare che i temi trattati sono sempre attualissimi ci sono le coste del Salente anche ieri affollate di profughi. Oltre 150 le persone arrivate, in prevalenza di etnia curda provenenti da Turchia e Iraq. E a Bari un imprenditore albanese, Vasil Bollo, 41 anni, importatore di birra, è stato fermato assieme a quattro suoi connazionali e tre italiani: secondo gli investigatori, mentre importava birra dall'Italia, esportava dall'Albania eroina e cocaina. La droga arrivava in quantitativi di 10-15 chili per volta su camion o auto ed era smistata in tutta Italia. E' indagata una ventina di persone, mentre alcuni poliziotti albanesi sono sospettati di avere agevolato il traffico. Tra le «attività imprenditoriali», questa del traffico di droga Albania-Italia è ancora, purtroppo, tra le più redditizie. Sandro Tarantino Il presidente del Consiglio Massimo D Alema Ieri ha incontrato a Bari il premier albanese Pandeli Majko