Forleo, l'arresto approda al Csm

Forleo, l'arresto approda al Csm Veleni nei palazzi di giustizia di Brindisi e Lecce. Oggi l'ex questore di Milano sarà interrogato Forleo, l'arresto approda al Csm // Polo: bisogna difendere i magistrati ROMA. Da oggi sul caso Forleo indaga anche il Csm. Le polemiche seguite all'arresto per omicidio dell'ex questore di Milano finiranno in un fascicolo, «è solo questione di poche ore», dice Mario Serio, laico di Forza Italia, che insieme con due colleghi del Polo (Raffaele Valensise di An e Michele Vietti del Ccd) ha chiesto l'intervento dell'organo di autogoverno. La pratica finirà quasi certamente alla prima commissione. Normalmente si occupa dei trasferimenti d'ufficio per incompatibilità ambientale dei magistrati, stavolta, chiedono i proponenti, dovrà agire a tutela dei pm e del gip di Lecce. Dovrà discutere «delle iniziative da adottare a tutela dell'immagine, dell'autonomia e dell'indipendenza di magistrati nei confronti dei quali sono state mosse gravi e pesanti censure pubbliche in relazione a loro provvedimenti giurisdizionali riguardanti un alto funzionario dell'amministrazione dell'Interno». Secondo i consiglieri del Polo l'intervento è giustificato da «precedenti risoluzioni del Consiglio». Come quella approvata nel '94 dopo le polemiche seguite all'avviso di garanzia a Silvio Berlusconi, e con la quale l'organo di autogoverno alla presenza del Capo dello Stato affermò come proprio «dovere istituzionale» la tutela dei magistrati colpiti da «denigrazioni diffamatorie». Sul caso Forleo il Csm si spaccherà. Anzi, è già spaccato. Gianni Di Cagno, ad esempio, «laico» dei Ds, non ha gradito le dichiarazioni del gip Pietro Baffa. E dice che «i magistrati dovrebbero parlare solo attraverso i propri provvedimenti. Sarebbe pertanto opportuno che il gip di Lecce si astenesse dal concedere la girandola di interviste nelle quali si lascia andare a stupefacenti dichiarazioni che suonano assolutorie nei confronti di responsabili di reati di contrabbando». Anche Gianfranco Gilardi (Md) dice che forse le dichiarazioni di Baffa sono state fatte «per chiarire le posizioni processuali», ma che sarebbe «opportuno» tacere. Invece Nello Rossi - «togato» di Magistratura democratica - accusa tutti i colle gin di essere caduti nella «facile tentazione di schierarsi prò o con tro i magistrati procedenti a secon da della collocazione politica dei personaggi coinvolti in indagini giudiziarie». La polemica non si ferma qui. Nel palazzo di giustizia di Brindisi, ad esempio, il malumore è concre to: molti si domandano come siano potute succedere certe cose senza che nessuno si accorgesse di nulla. Peggio negli uffici giudiziari di Lecce, dove abbondano i veleni, soprattutto dopo le dichiarazioni di Pasquale Filomena - ex responsabile della sezione Catturandi arrestato assieme a Emanuele Carbone con l'accusa di aver procurato la mitraglietta che venne messa dalla polizia sul motoscafo dei contrabbandieri. Filomena vuole essere sentito da un magistrato della procura di Bari. E ribadisce di «avere delle cose da dire» su due magistrati della procura di Lecce. In tutto questo fiume di accuse e veleni si distingue Francesco Forleo, che dal carcere di Forte Boccea ripete di essere «sereno», e di «aver fiducia nell'incontro con i magistrati. Sono sicuro che uscirò da questa storia». L'interrogatorio è previsto per oggi. Subito dopo il gip Baffa interrogherà anche l'ispettore Filomena. Brunella Giovara E lui dal carcere ribadisce: «Io sono sereno oggi chiarirò ogni cosa» Ma uno degli arrestati ripete: «Intendo accusare due magistrati di Lecce» Pietro Baffa, il gip di Lecce che ha arrestato l'ex questore di Milano Nella foto grande Francesco Forleo fotografato davanti allo scafo in cui venne ucciso il contrabbandiere