Feste private con uno squillo di 12 anni di Giulio Gavino

Feste private con uno squillo di 12 anni Sanremo, una donna gli procurava i clienti e gli dava ogni tanto diecimila lire Feste private con uno squillo di 12 anni Ragazzino costretto a prostituirsi con abiti femminili USATO COME UN GIOCATTOLO □SANREMO suoi compagni di giochi erano più grandi, spesso anziani. Lo facevano salire in macchina ed era sempre la stessa storiaDoveva accarezzarli e massaggiarli. «Niente di più» - gli dicevano, come se non fosse graveUna cosetta da niente inventarsbaby-squillo. La donna che lo accompagnava gli dava ogntanto diecimila lire, una paglietta che lui spendeva in videogame e merendine. A soli dodici anni veniva fatto prostituire così, negli angoli bui di Sanremo, o era ingaggiato per animare feste private. Indossava abiti femminili, ballava con movenze sexy, come una cubista. Corrado (nome di fantasia a tutela del minore) è stato strappato al destino di baby-squillo dalla polizia e dal Tribunale dei Minori di Genova che non ha esitato ad affidarlo ad un Centro di Accoglienza, un luogo sicuro dove superare il trauma di quei giochi proibiti, lontano da chi lo aveva trasformato in una lolita alterando i valori della sua adolescenza. L'ennesima storia di pedofiliasquallida e assurda, è emersa ieri a Sanremo. La polizia sta indagando da settimane. Per ora non sono scattati altri provvedimenti giudiziari se non quelli a tutela del ragazzino. Sarebbe stato interrogato, un'audizione protetta, nelle scorse settimane. Un colloquio difficile con assistentsociali dal quale sarebbero emerse le conferme ad una vicenda ai limiti dell'assurdo. Tra gli inquirenti, nessuno esce allo scoperto. A Palazzo di Giustizia il sostituto procuratore Giovanni Maddaleni fa cadere nel silenzio ogni domanda. «No comment» anche in commissariatononostante tutto sia nato per un controllo di una pattuglia dellSquadra Volante. E' una notte d'autunno quando la pantera individua un'auto sospetta parcheggiata nel buio vicino al Palazzo di Giustizia di Sanremo. Gli agenti procedono all'identificazione degli occupanti. Un anziano, una donna e un ragazzino. Documenti in regola, volti imbarazzati e gli occhi spauriti del fanciullo. I poli¬ ziotti capiscono che qualcosa non va e la mattina dopo segnalano quanto avvenuto ai colleghi della giudiziaria. Inizia così un'indagine preliminare che non sembra portare a nulla di speciale. Ma all'improvviso saltano fuori alcuni particolari. Non c'è un legame diretto tra il ragazzi- no, Corrado, e quella donna sulla quarantina che risulta essere una tossicodipendente, un personaggio conosciuto alle forze dell'ordine. Il bimbo, invece, è il figlio di una coppia in difficoltà, con gravi problemi economici. Sul contatto tra la donna e il ragazzo non sono emerse indiscrezioni, ma pare che, ad un certo punto, lei avrebbe capito le potenzialità del baby-squillo. Un viso dai lineamenti fini, quasi asessuato, che con il travestimento sarebbe diventato indefinito nel sesso come nell'età. Così sarebbero iniziati i contatti con i clienti. Dalle 50 alle 100 mila lire in macchina, qualcosa di più per un incontro in un appartamento o una festa privata. A Corrado, ogni tanto, venivano allungate dieci mila lire di premio. Due o tre clienti a sera. L'indagine avrebbe portato gli hiquirenti ad individuare almeno uno dei clienti. Si tratterebbe di un anziano che avrebbe decisamente negato di sapere che si trattava di un minorenne. Ma esiste quella che si chiama «buonafede» in casi del genere? Il provvedimento del Tribunale dei Minori, l'allontanamento dalla famiglia, sembra chiamare in causa anche i genitori che non si sarebbero preoccupati troppo delle frequentazioni serali di Corrado. E adesso che lui è affidato ad ima struttura sociale è importante fare chiarezza. Giulio Gavino La polizia lo ha tolto alla famiglia e il Tribunale dei minori lo ha affidato a un centro di accoglienza Un ragazzino di 12 anni a Sanremo era costretto a prostituirsi e a ballare travestito a feste di adulti

Persone citate: Giovanni Maddaleni

Luoghi citati: Genova, Sanremo