Cossiga impugna l'«Europiccone» di Giovanni Cerruti

Cossiga impugna l'«Europiccone» Oggi si conclude la visita nei Paesi Baschi: il vostro caso è continentale Cossiga impugna l'«Europiccone» «In Scozia dopo la Spagna?» BILBAO DAL NOSTRO INVIATO E' una battuta, ma come sempre aiuta a capire. «Dopo ia Spagna il mio problema è dove andare a rompere le scatole alla gente...». Poi Cossiga scruta Rebuffa e Sanza, i due accompagnatori, e fa: «Andiamo in Scozia?». Perchè qui, nel Paese Basco, la missione è quasi compiuta: quel che aveva da dire l'ha detto, i fastidi che poteva provocare al governo Aznar li ha innescati, mancava solo un tocco di virulenza lo di «balentia» sarda) ed è arrivato pure quello: «Comincio ad essere seccato. Vogliono la rissa? Sappiano che in Italia sono famoso per le risse. Sappiano che non la voglio fare per rispetto degli amici baschi, ma si ricordino che non mi sono mai sottratto». Detto le scrittoi ai direttori dei quotidiani di Madrid, al «giovane Aznar» e a tutti gli spagnoli «che alle mie argomentazioni rispondono sostenendo che voglio fare il mediatore per la trattativa di pace con l'Età». Perchè Cossiga non media e non tratta, ma parla. E a Madrid rompe proprio le scatole. Mai accaduto che la Tv spagnola censurasse la visita di un ex capo di Stato. «Cosa siamo, una zona appestata?», è la protesta di Xavier Arzalluz, il presidente del Partito Nazionalista Basco. «Noi non siamo abituati a queste visite, Madrid ci ha sempre messo un cordone sanitario attorno. Ma Cossiga è sardo, è uomo deciso...». Così deci- so da rispondere a alla domanda di un giornalista basco con una frase che romperà parecchio le scatole. Sono 535 i detenuti dell'Età, e tutti sparsi in carceri lontane da qui. Nella «tregua indefinita» di settembre Età ha chiesto il loro riavvicinamento al Paese Basco. Cosa ne pensa, signor Cossiga? «Che la detenzione nelle Canarie o tutto quello che va oltre la pena è tortura. Che impedire incontri con mogli e figli, spezzare vincoli d'affetto, è vendetta. Non è da Stato civile». Insiste, Cossiga. Il terrorismo Età non è solo questione di polizia, è politica. «E il malessere di una parte riguarda tutta Europa». Nella sede del Pnv di Arzalluz, il partito de più antico del mondo, martedì sera c'è stato il ricevimento in onore di Cossiga. In un angolo, senza cravatta, un poco straniti, i rappresentanti di Herri Batasuna, il braccio politico dell'Età, 14 deputati al Parlamento basco, si guardavano Cossiga con una certa gratitudine. Non erano mai entrati nella sede del Pnv. «E' importante che Cossiga sia qui, e ce ne vorrebbero altri - spiega il barbuto Rafa Diez, sindacalista e deputato di HB -. Come è importante che il conflitto basco entri nell'agenda internazionale. Noi non abbiamo emigranti negli Stati Uniti come i nordirlandesi... Il governo Aznar vorrebbe gestire la vicenda Età come un affare interno, non vogliono mediatori nè osservatori. Noi invece vogliamo i testimoni». E Cossiga è li, pronto a un passo, saluta con un cenno e ieri sera li ha incontrati a cena. Altra rottura di scatole per Madrid. Al contrario, un successone per la diplomazia basca. Magari Cossiga andrà davvero a rompere le scatole da qualche altra parte. Ma stasera, quando lascerà il Paese Basco, il suo vecchio amico Arzalluz o i nuovi amici di Harri Batasuna avranno incassato quella che definiscono «J'europeizzazione della questione basca». Che vuol dire (anche) la pace con l'Età. «Per Madrid che pensa sempre ad altri problemi - dice Arzalluz - l'Età è come l'ulcera, ogni tanto sanguina». Ma anche Cossi¬ ga fa male a Madrid. «Perchè loro, con quella falsa accusa di voler essere un mediatore - dice lui - mi fanno sentire come un gattone selvatico graffiato. E si sa che possono essere pericolosi...». Infatti: «Con i baschi, chi proveniva dal franchismo si era mostrato molto più tollerante dei governanti attuali!». E non è l'ultima rottura di scatole: oggi, prima di volare a Roma, la conferenza stampa dell'arrivederci a presto. «Sono venuto qui a dire il mio pensiero, da cittadino europeo attento ai malesseri europei». Rebuffa e Sanza si guardano. Allora si va davvero in Scozia? Giovanni Cerruti Francesco Cossiga e il presidente del partito basco Xabier Arzalluz