Berna furibonda: Netanyahu rinvia la visita con una scusa di Aldo Baquis

Berna furibonda: Netanyahu rinvia la visita con una scusa DAL MONDO Dopo le polemiche sul tesoro dell'Olocausto Berna furibonda: Netanyahu rinvia la visita con una scusa TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Una nuova nube è tornata ieri ad offuscare le delicate relazioni fra Israele e Svizzera: con poche ore di preavviso, il premier Benyamin Netanyahu ha rinunciato a compiere una visita ufficiale a Berna per meglio seguire - ha spiegato - le trattative per l'inclusione nel suo governo dell'ex ministro degli Esteri David Levy e per concludere un difficile negoziato con gli studenti universitari, in sciopero da 40 giorni. Netanyahu doveva partire per Berna ieri - dove era atteso dal presidente Flavio Cotti, dal ministro della Difesa Adolf Ogi e dal ministro dell'Economia Pascal Couchepin alle 8 di mattina. Ma nella nottata precedente l'ambasciatore d'Israele a Berna ha informato il presidente elvetico che la visita del premier israeliano doveva slittare per cause di forza maggiore. In Svizzera le spiegazioni di Gerusalemme hanno fatto inarcare più di un sopracciglio e hanno destato irritazione. I partiti di centrodestra le hanno trovate «sorprendenti» e «poco credibili», anche perché sul tavolo c'erano questioni molto delicate. Tra queste, gli sviluppi della vertenza fra le banche svizzere e le organizzazioni ebraiche mondiali (conclusasi con un accordo di risarcimento complessivo di un miliardo e 250 milioni di dollari), i contraccolpi dell'arresto nel febbraio scorso di quattro agenti segreti del Mossad impegnati ad inseguire un emissario della guerriglia libanese, e la vendita di armi fra Israele e Svizzera. A inasprire gli animi era giunta, alcuni giorni fa, una cerimonia ufficiale nel Parlamento di Gerusalemme in cui Netanyahu aveva accolto con grandi onori i tre personaggi più rilevanti nella controversia fra le banche svizzere e le organizzazioni ebraiche: il senatore Alfonse D'Amato, il presidente del Congresso ebraico mondiale Edgard Bronfman e il presidente dell'Agenzia ebraica Avraham Burg. In seguito, funzionari svizzeri avevano fatto sapere da Berna che «quella cerimonia gettava un'ombra sull'ùnminente visita di Netanyahu» nel loro Paese. Aldo Baquis