Quei doni in cambio d'amore

Quei doni in cambio d'amore I regali dell'amante da restituire: un parere su una sentenza discussa Quei doni in cambio d'amore POSSO esprimere un parere dall'alto dei miei settantatré anni compiuti? Non sono d'accordo con la sentenza della Cassazione che fa obbligo a una giovane donna di restituire i regali avuti da un amante assai più anziano quando la relazione s'interrompe. La Cassazione stabilisce che c'è regalo e regalo. Quello trovato sotto l'albero di Natale e quello ricevuto in occasione, che so, di San Valentino, possono non essere ridati indietro, in quanto attengono a certe specifiche ricorrenze che «il costume sociale normalmente festeggia». Vanno restituiti invece i regali fatti al solo scopo «di far proseguire la relazione». Poiché la sentenza s'infila, in un certo senso, sotto le lenzuola (che, come tutti sanno, è un terreno minato), dovrebbe anche infilarsi dentro la testa del donatore e scoprirne il recondito intento. Chi garantisce alla Cassazione che uno, approfittando delle ricorrenze comuni (feste comandate, compleanni), nel fare il regalo alla sua bella, non ci insinui macari il sottinteso del proseguimento della relazione? Se io metti caso, invece di fare un regalo da centomila lire alla mia bella in occasione del suo onomastico (cosa lecita per la Cassazione), gliene faccio uno da duecentomila lire perché la ragazza sia invogliata a continuare la relazione, come va effettuata la restituzione? Me ne deve tornare indietro la metà? E' una questione giuridica che a me pare estremamente «elegante», come usano dire gli avvocati. Ma, oltre a questo, la Cassazione non tiene per niente conto dell'altra parte, cioè la ragazza. Mi spiego meglio con una domanda: quanto vale la giovinezza? Siamo tutti tanto sicuri che quei doni siano il frutto di una circonvenzione d'incapace e non un gesto spontaneo (e momentaneo, se volete) di gratitudine? Raccontano che il vecchio Mao-Tze-Tung (io lo scrivo all'antica) usasse mettersi a letto (solo per dormire) avendo al fianco due giovanissime. Dicono ancora che questa pratica gli servisse per una notturna trasfusione di spiriti vitali provenienti dal respiro, dal calore delle due ragazze. Rovesciamo per un momento il punto di vista: per quale ragione una ragazza si mette con un uomo tanto più anziano di lei? O per amore, o per denaro, da qui non si scappa. Se è stato per amore, lei dava a lui il suo corpo (oltre a tutto il resto, a mio avviso, assai più importante: compagnia, conforto, amicizia) e lui ripagava come poteva. Siamo in pareggio. Se è stato per denaro, quale sia stata la cifra sborsata dal vecchio essa è sempre inferiore a quella pagata dalla giovinezza che ha voluto dargli se stessa. Andrea Camilleri

Persone citate: Andrea Camilleri, Mao, Tung